Conosco bene gli Autpsy, li conosco talmente bene tanto da aspettarmi un disco come "Macabre Eternal". Ad essere sincero, non pretendevo nulla d'innovativo, ne forse mi aspettavo un qualsiasi stravolgimento, ma nel complesso però sarebbe stato lecito provare qualcosa di leggermente rispetto al passato. A conti fatti, al gruppo californiano non sarebbe convenuto cambiare le carte in tavola, così è arrivare ad un disco che non ha nulla di differente rispetto ai suoi predecessori e che rispetto ai grandi classici della band, risulta più piatto e nettamente meno ispirato. Una constatazione ovvia e forse anche prevedebile, che però non cancella e non muta la qualità complessiva di un disco che risulta discreto e che sicuramente i fan della band e del settore apprezzeranno senza grossi e tortuosi ostacoli. "Macabre Eternal", edito dalla Peaceville, è il quinto disco degli Autopsy, che fanno ritorno sul mercto discografico a sedici anni di distanza da "Shitfun". Dal mio personale punto di vista, il migliore disco resta "Acts To Underspeakable", ma siamo comunque di fronte ad un disco che a prescindere dalla premessa iniziale si lascia rispettare di gran lunga. I pezzi sono compatti, hanno un impatto molto forte, ma risultano difficili da assimilare ad un primo ascolto, per una complessità di fondo presente nel modo di comporre di un disco che di qualità ne ha da vendere. A molti potrebbe anche sembrare pesante come disco, ma questo è nelle caratteristiche degli Autopsy, che hanno senza alcun dubbio il pregio di essere in possesso di un sound proprio, di una identità precisa e di una personalità fortissima. Tecnicamente "Macabre Eternal" si presenta un buon lavoro, anche se le chitarre alternano momenti alti ad episodi più bassi. Anche a livello di produzione poteva essere fatto qualcosa in più.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
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