Ansa News

giovedì 26 maggio 2011

FIGURE OF SIX - Intervista alla Band


Intervista ai Figure Of Six, ci risponde il chitarrista Peter:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Ciao, si il nostro terzo lavoro si chiama Brand New Life. Per noi è un nuovo punto di partenza, una rinascita e un suono nuovo. L'unione di modern metal, rock ed elettronica. Potente e melodico allo stesso tempo. La rappresentazione perfetta della nostra anima musicale.

Come sè nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-Io (Peter, chitarrista) e Matteo, l'altro chitarrista della band abbiamo cominciato a suonare insieme quasi 15 anni fa suonando hard-core new school. Crescendo però ci siamo resi conto delle nostre potenzilità e abbiamo cercato gente che volesse come noi fare qualche cosa di serio e concreto. Quindi dopo vari cambiamenti di line up siamo arrivati alla stabilità nel 2003 e a comporre il primo album, Step One, uscito poi nel 2005. Abbiamo avuto poi alcuni altri cambiamenti nella band ma ormai il nucleo era formato.

Come è nato invece il nome della band?

-Cercavamo un moniker che rapresentasse l'unione di 6 persone, e 6 fonti sonore, la nostra musica e chi siamo, ma non era facile, ogni volta che pensavamo un nome questo esisteva già. Allora ho pensato a una canzone dei Kill II This, che si chiamava Figure Of 8, e abbiamo pensato che Figure Of Six suonasse altrettanto bene. Non ha un reale significato, ma suona bene e per noi significa l'unione di tutto ciò che siamo.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Nel tempo abbiamo trattato vari argomenti. Personali, critica sociale, religione, e nostri pensieri su quello che significa. Però sentivamo di dovere cambiare in questo album. Ha un anima più rock e abbiamo lasciato ad Erk, il cantante, carta bianca e quindi i testi sono più personali. Abbiamo mixato il mio materiale con il suo e con quello di Teo e sono venuti fuori testi che parlano di esperienze quotidiane, che tutti possono provare. Amore, delusioni, gioia, solitudine o tristezza. E' un album più intimale in un certo senso.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Credo sia il ritorno alla melodia, a un cantato fortemente rock unito alla potenza sonora del modern metal. Se siete stufi della solita struttura urlato melodico del metal-core questo allora è l'album che fa per voi.

Come nasce un vostro pezzo?

-Solitamente parte dalle chitarre. Buttiamo giù alcune idee e insieme gli diamo corpo con gli altri componenti. Quando abbiamo una struttura solida pensiamo alla melodia e alla voce. Nella composizione tutti partecipiamo e tutti hanno importanza. Cambiamo e modifichiamo il tutto fino a che non siamo soddisfatti. Registriamo tutto e non buttiamo mai via nulla. Idee che non riusciamo a fare girare subito possono essere utilizzate in seguito. Per questo album abbiamo utilizzato anche l'aiuto di 2 produttori, i Dysfunction, che sono stati come il settimo elemento della band. Ci hanno indirizzato verso l'obiettivo che ci eravamo prefissati. Ci hanno spronato a migliorare e a superare i nostri limiti. Lavorare con un esterno professionale che non ha paura di mostrarti gli errori e i limiti che hai è un bene. Non è facile, ma ti fa crescere.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Personalmente sono legato a molti brani di questo album ma se devo citarne uno dal punto di vista tecnico e emozionale devo citare la title track Brand New Life. E' potente, tecnica e divertente da suonare, di grande impatto, perfetta per il live e per fare capire chi siamo all'ascoltatore. E poi a livello emozionale parta della nostra rinascita dopo un lungo periodo di difficoltà. E negli ultimi 2 anni ce ne sono state veramente tante.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Noi tutti abbiamo degli ascolti differnti. Non ascoltiamo solo metal, ma tutto ciò che riteniamo valido. Pop, rock, elettronica. Personalemente posso citare band come Alice In Chains, Metallica, Beatles, Helmet e Sevendust. Tutte queste band hanno in comune il gusto per la semplicità e la melodia. Le loro canzoni ti arrivano dirette senza tanti fronzoli. Poi tutto il rock americano e il metal degli ultimi 20 anni ha avuto un ruole fondamentale nel creare il nostro suono.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Cercheremo di promuovere al meglio sul web l'album e la band, senza trascurare i giornali e le radio per poi andare in tour verso settembre. Abbiamo girato 2 video che trasmetteremo su vari canali tv europei e italiani e ovviamente sul web. Ma il live resta la promozione migliore, e vogliamo suonare il più possibile ovunque sia possibile.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Per il momento non abbiamo parlato di dvd o album live ma per il futuro non saprei. Intanto stiamo raccogliendo il materiale e se ci sarà la possibiltà lo faremo di certo.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Ci sono molte band valide, ed è sempre in crescita. Gli italiani stanno dimostrando di sapere suonare e che possiamo competere all'estero. Le problematiche sono che mancano le strutture. Il rock e il metal non ha credito in Italia, è fatica suonare in giro. Ci voglioni investimenti ed è difficile per le band andare avanti. Non godiamo della stessa credibilità di band dello stesso livello estere perchè non c'è un mercato sviluppato e le label preferiscono non investire in Italia. Il talento non manca ma diciamo che manca tutto il resto.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Internet è un mezzo per potere raggiungere l'utente in maniera veloce e gratuita. Un'arma enorme, che però non ha filtro. Tutti possono trovare spazio e la meritocrazia e la qualità secondo me ne ha subito un po'. Una volta se eri bravo emergevi, ora magari ti smarrisci in mezzo a band che valgono meno ma che sono brave a vendersi sui social network.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Bisogna studiare e impegnarsi, soprattutto per suonare bene dal vivo. Le partiture non sono sempre facili, soprattutto per la sezione ritmica e vocale. Ci vuole impegno ma di certo generi come il prog o il math-core ti impegnano molto di più. A me non interessano i virtuosismi, anzi li trovo inutili e fini a se stessi.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Sinceramente io vorrei fare qualche cosa con Page Hamilton degli Helmet o con un artista come Ben Harper. So che è un genere totalmente diverso dal nostro, ma è uno dei miei artisti preferiti e sarebbe bello fare qualche cosa di acustico a 2 voci con lui.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Ciao ragazzi, spero che il nostro nuovo album BNL vi piaccia e spero di vedervi presto live. Horns up!

Maurizio Mazzarella

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