In molti hanno conosciuto ed amato gli Amorphis grazie a quei capolavori chiamati "Tales from the Thousand Lakes" e soprattutto "Elegy", dischi tlmente immensi davvero molto difficili da replicare. La band finnica ha raggiunto l'Olimpo del metal mondiale, per poi partorire dischi dal mio punto di vista eccellenti come "Tuonela" e "Am Universum", che però in molto hanno criticato e condannato fino all'eccesso. Un errore colossale, perché proprio quei due dischi hanno rimarcato il talento e le doti compositive di un band capace di evolversi con coerenza saltando episodi intermedi, dischi dal sound nobile ed estasiante. Ogni capitolo seguente degli Amorphis, è sempre stato una gemma di grande musica ed anche "The Beginning Of Times" non viene meno a questo concetto, il decimo album targato Amorphis che tornano sul mercato discografico a due anni da "Skyforger". Vado subito al sodo. Considero questo disco, uno dei migliori capitolo degli Amorphis, non certamente il migliore, ma senza alcun dubbio tra i momenti più alti della discografia del gruppo scandinavo senza provare a fare nessuna classifica di preferenza. "The Beginning Of Times" racchiude il meglio del loro sound, la componente heavy non miene mai trascurata, ma è la melodia a stare sempre al centro di tutto, perché la loro voglia primordiale è quella di ipnotizzare ed affascinare attraverso la loro musica e questo ritengo che sia la dote più alta degli Amorphis, band di straordinario talento compisitivo e spessore artistico. La cosa che mi piace davvero tando di loro, è il fatto che scrivono sempre dischi intensi ed ispirati, con brani dalla presa facile, che sembrano complessi, ma che sono davvero semplici d'assimilare. La poesia è musica, è questo il concetto di fondo della musica degli Amorphis e lo fanno comprendere davvero molto bene. "The Beginning Of Times" è un concept album su come ha avuto inizio il mondo, argomento nobile ed importante, che però passa in secondo piano vista la qualità complessiva del disco stesso da un punto di vista strettamente musicale. Un caratteristica che pone anche agli archivi il fattore tecnico, ben presente, ma non fondamentale in questo caso. Ottima anche la produzione, un lavoro davvero impeccabile. Grande disco.
Voto: 9/10
Maurizio Mazzarella
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