Ansa News

mercoledì 6 aprile 2011

REDZEN - Void


Dopo l’ultimo disco di Alex Carpani, Maracash Records ci regala un’altra perla musicale che conferma come sempre la genialità dei musicisti di casa nostra. Veramente particolare è il progressive proposto dai RedZen, che miscelano sapientemente jazz, fusion e psichedelia, oltre al prog più canonico, per produrre circa un’ora di musica molto dinamica, che alterna atmosfere pacate a vere e proprie sfuriate strumentali, mid tempo ad incessanti cavalcate, momenti corali ad altri in cui ognuno dei musicisti prima o poi fa spiccare il proprio strumento, il tutto accompagnato da un groove quasi funk lungo quasi tutta la durata del lavoro e tanta, tanta eleganza. Ettore Salati (chitarrista di Alex Carpani appunto), Angelo Racz (tastiere), Roberto Leoni (batteria) e Nicola Della Pepa sono musicisti conosciuti nella scena e sono già attivi come session man ma in questo disco, scevri da qualsiasi vincolo tecnico/musicale, danno vita a quella che viene denominata una vera e propria jam like hell, dove mettono in mostra le loro svariate influenze musicali che fanno riferimento a Genesis, Yes, Pink Floyd, Weather Report, Soft Machine e Ozric Tentacles, per citare le più importanti… Alla fine però fanno davvero impressione la sicurezza con cui i quattro si lanciano in questa jam infuocata e l’amalgama che hanno trovato tra di loro, peculiarità davvero evidenti sin dal primo minuto d’ascolto. Se amate questo genere di proposte fate vostro questo disco senza alcun indugio.

Voto: 8/10

Salvatore Mazzarella

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