Era questo il disco che ci attendavamo dagli Atheist e lo diciamo senza alcun timore reverneziale e senza alcuna ruffianeria di sorta. Siamo di fronte ad un autentico appuntamento con la storia, perché questa band è parte integrante dell'Olimpo del death metal d'autore made in U.S.A., al pari dei Death, dei Cynic e dei Pestilence, con la sola differenza che (Death a parte) Kelly Shaefer e compagni sono stati davvero sfortunati nel proprio percorso artistico, per una serie di motivi che non stiamo qui ad elencare, tanto che dopo lo splendito "Elements" del 1993 la band ha deciso di fermarsi, per poi riunirsi circa quattro anni fa. Gli Athesit sono quindi una componente di grandissimo livello all'interno della storia del metal, "Unquestionable Presence" e "Piece of Time" sono due autentiche pietre miliari nella storia del death metal statunitense e questo ultimo "Jupiter", non è affatto da meno dei suoi tre predecessori. La ricetta degli Atheist è rimasta intatta nel tempo, sembra intatti che non siamo passati diciassette anni dal loro ultimo disco, "Jupiter" in fatto di stile e contenuti sembra quasi un secondo capitolo di "Elements", con pezzi ruvidi, robusti, potenti, aggressivi e dotati della giusta dose di violenza. Anche il tasso tecnico ovviamente è molto elevato e per questo è risultato determinante il contributo del chitarrista Chris Baker, nella band dal 2006. I componimenti di "Jupiter" non sono di semplice applicazione, ma risultano assolutamente complessi ed in questo si nota una certa somiglianza ed affinità con i migliori Death. La nota dolente, per dire la verità, è tutta contenuta in una produzione non del tutto idilliaca, che con il proprio suono ovattato finisce per penalizzare e non poco la musica degli Atheist, che comunque resta di grandissima qualità. Poche parole insomma, se avete amato il death delle band made in U.S.A, in particolare dello stato della Florida, non potrete assolutamente fare a meno di questo gran bel disco.
Voto: 7,5/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 7,5/10
Maurizio Mazzarella
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