Nati nell'ormai lontano 1994 in Norvegia, gli scandinavi Ragnarock giungono con questo nuovo album "Collectors Of The King", edito per l'etichetta Regain Records, alla pubblicazione del proprio sesto lavoro in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a ben sei anni di distanza dal precedente "Blackdoor Miracle". Musicalmente è inutile fare un numero tortuoso e superfluo di giri di parole. I Ragnarock suonano black metal e la recensione in un certo senso potrebbe finire anche qui. Lo stile è quello consueto e scontato del settore. I Ragnarock spaziano attorno ad un sound che può ricordare i Dark Funeral come i Marduk oppure i primi Emperor ad esempio, ma non di discosta nel complesso da questa linea compositiva. Questo per dire che non c'è nulla di spiazzante e stupefacente, a conferma di quanto il disco possa essere nel complesso prevedibile. Non significa tutto ciò però che siano di fronte ad un disco negativo. Assolutamente. "Collectors Of The King" è un buon disco, ma nulla di più. E' veloce, graffiante, aggressivo, solido e robusto. Non ha in se alcun momento melodico e virtuoso e fa della malvagità il proprio punto di forza principlae. Tecnicamente il lavoro è valido, anche se le chitarre sono costantemente piatte e non ha in dote alcun tipo di virtuosismo. Anche la sezione ritmica nel complesso è un cumulo di momenti rabbiosi, ma che comunque in un disco come questo ha sempre un effetto positivo. Pregevole la produzione, forse l'aspetto migliore di un disco che contiene brani compatti e dalla portata notevole, anche facili in un certo senso da assimilare. Disco quindi solo per i fans accaniti del settore, che troveranno "Collectors Of The King" un disco grandioso e magari anche stupefacente, nonostante una leggera monotonia di fondo. Chi invece si avvicina per la prima volta al genere è preferibile che diriga altrove la propria attenzione. Un ascolto prima di comprare questo disco è comunque vivamente consigliato a tutti.
Voto: 6,5/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 6,5/10
Maurizio Mazzarella
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