Ansa News

mercoledì 7 aprile 2010

ENTHRONED - Pentagrammaton


Attivi da ben diciassette anni e provenienti dal vicino Belgio, gli Enthroned giungono con questo nuovo "Pentagrammaton", edito per l'etichetta Regain Records, alla pubblicazione del proprio ottavo album in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a tre anni di distanza dal precedente "Tetra Karcist". Musicalmente siamo nel campo del black metal, dove gli Enthorend con onestà estrema, dimostrano con questo disco di non essere assolutamente secondi a nessuno. Inutile perdersi con similitudini ed influenze di ogni genere, perché questa band belga ha sfornato davvero un ottimo disco, rimarcando quello che è il proprio stile e mettendo in luce un'identità molto precisa, a conferma di quella che è la loro mastodontica personalità. Nel complesso con altrettanta onestà, gli Enthorend non scoprono nulla di nuovo, di dischi come questo ne esistono e ne esisteranno un numero infinito, ma quello che piace è la loro attitudine, un aspetto che si riflette in modo egregio sulla loro abilità espressiva. C'è tanta rabbia e tanta violenza in "Pentagrammation", ma anche tanta grinta e tanto carisma, aspetti che fanno lievitare in modo vertigionoso il tasso di coinvolgimento in un genere che spesso può annoiare per la propria monotonia, ma non siamo ovviamente nel caso degli Enthroned. Il disco gode di un pregevole spessore da un punto di vista tecnico, specialmente per quanto rigurda la modulazione delle chitarre, ma anche la sezione ritmica si fa rispettare egregiamente. Il disco spazia tra momenti feroci, ruvidi e robusti, a momenti più intensi, ma sempre particolarmente incisivi, questo a conferma della varietà del sound della band belga. Buona nel complesso anche la produzione, particolarmente appropriata per un disco di questo genere.

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella

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