Intervista ai torinesi Braindamage, ci risponde il bassista e cantante del gruppo Andrea Signorelli:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo lavoro in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Certo, si tratta del nostro quinto cd ed'è la seconda parte della trilogia di War Against The almighty, La prima parte aveva come sottotitolo "Remote Cosnpiracy", questo è "The Impostor". Si tratta di un'ulteriore estremizzazione del nostro stile che già è di non facile ascolto anche all'interno del Metal, anche se riteniamo di essere tornati alle origini del Thrash almeno sotto certi aspetti. Ad esempio non c'è alcuna indulgenza verso cose come il "core" con annessa altra locuzione e tantomeno al growl. Thrash metal e basta.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-Siamo nati a Torino il 29 febbraio del 1988, nell'epoca d'oro del metal e abbiamo avuto l'onore e la fortuna sia di vivere quell'epoca sia di esserne parte integrante. Le nostre origini sono, come spesso accade nelle grandi città del nord, Piemontesi, Pugliesi, Napoletane, Trentine e persino Elleniche.....
Come è nato invece il nome della band?
-In onore della splendida canzone dei Pink Floyd, per via della nascita di mio nipote Frank, che è per l'appunto cerebroleso e perché nariamo la storia di un personaggio che potrebbe avere subito dei danni cerebrali ma non vuole rendersene conto.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-La tematica principale è quella della triste realtà dell'umanità nelle fauci di un dio crudele e distratto, ma le tematiche sociali sono state un importante veicolo per la scelta del nostro modo d'esprimersi. Non sopportiamo dogmi di alcun tipo e riteniamo che l'unica verità assoluta sia che non esista affatto una verità assoluta. Direi che i testi sono stati un trade mark che ha parecchio influenzato anche la nostra collocazione nel mondo del Metal, nel bene e nel male.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-La nostra musica amo pensarla come una porta su un mondo che incuriosisce ma che può anhe risultare spaventoso. Di conseguenza, ogni album, è una discesa in un mondo dal quale si potrebbe non uscire più, così è anche per "The Impostor".
Come nasce un vostro pezzo?
-Molto nasce dall'improvvisazione, ma spesso si parte dal genio chitarristico di Gigi Giugno (il più geniale chitarrista del genere) e si giunge, attraverso il gusto dei singoli, ad un risultato finale. Ogni nostro pezzo ha un nome segreto che non è quello del cd e spesso ciò crea sia divertimento che confusione....
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-Direi il primo, The Mound, che ci costa una fatica fisica, morale ed intellettuale notevoli...
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Noi stessi. noi stessi e basta, Ho sentito dire delle cose sull'ultimo disco che mi hanno notevolmente infastidito: avere messo un pezzo dei Pantera non vuole dire che ci ispiriamo ad essi, addirittura siamo sati paragonati ai primi Extrema, dei quali ho grande stima ma che se dovessicitarne un pezzo non ne sarei in grado.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
-Stiamo già componendo il cd nuovo e stiamo suonando il più possibile, in compagnia di un ottimo gruppo di Torino, i Paulzeder. Stiamo valutando se fare un video e siamo in cerca di un'etichetta per il prossimo cd che ci dia lustro che sentiamo di meritare.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
-Non per ora, ma in futuro senz'altro
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-Non esiste una scena Italiana, il nostro paese ha solo profeti fuor di patria, farei fatica ad indicare un gruppo che abbia un reale valore, forse gli Illogicist.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Ci ha dato senz'altro una mano, l'avessimo avuto ai tempi.......
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Il Thrash è un genere che necessita di una notevole dose di fisicità oltre che di tecnica, senz'altro i due chitarristi ed il batterista, Naike, si mettono in buona mostra.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Io darei dieci anni di vita per avere il cantante dei Nevermore come ospite.......
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Non vi lasciate spaventare da nulla, non cadete nella narcolessia intellettuale nella quale viviamo e vivete per i vostri sogni, non sognate di viverli.
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo lavoro in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Certo, si tratta del nostro quinto cd ed'è la seconda parte della trilogia di War Against The almighty, La prima parte aveva come sottotitolo "Remote Cosnpiracy", questo è "The Impostor". Si tratta di un'ulteriore estremizzazione del nostro stile che già è di non facile ascolto anche all'interno del Metal, anche se riteniamo di essere tornati alle origini del Thrash almeno sotto certi aspetti. Ad esempio non c'è alcuna indulgenza verso cose come il "core" con annessa altra locuzione e tantomeno al growl. Thrash metal e basta.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-Siamo nati a Torino il 29 febbraio del 1988, nell'epoca d'oro del metal e abbiamo avuto l'onore e la fortuna sia di vivere quell'epoca sia di esserne parte integrante. Le nostre origini sono, come spesso accade nelle grandi città del nord, Piemontesi, Pugliesi, Napoletane, Trentine e persino Elleniche.....
Come è nato invece il nome della band?
-In onore della splendida canzone dei Pink Floyd, per via della nascita di mio nipote Frank, che è per l'appunto cerebroleso e perché nariamo la storia di un personaggio che potrebbe avere subito dei danni cerebrali ma non vuole rendersene conto.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-La tematica principale è quella della triste realtà dell'umanità nelle fauci di un dio crudele e distratto, ma le tematiche sociali sono state un importante veicolo per la scelta del nostro modo d'esprimersi. Non sopportiamo dogmi di alcun tipo e riteniamo che l'unica verità assoluta sia che non esista affatto una verità assoluta. Direi che i testi sono stati un trade mark che ha parecchio influenzato anche la nostra collocazione nel mondo del Metal, nel bene e nel male.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-La nostra musica amo pensarla come una porta su un mondo che incuriosisce ma che può anhe risultare spaventoso. Di conseguenza, ogni album, è una discesa in un mondo dal quale si potrebbe non uscire più, così è anche per "The Impostor".
Come nasce un vostro pezzo?
-Molto nasce dall'improvvisazione, ma spesso si parte dal genio chitarristico di Gigi Giugno (il più geniale chitarrista del genere) e si giunge, attraverso il gusto dei singoli, ad un risultato finale. Ogni nostro pezzo ha un nome segreto che non è quello del cd e spesso ciò crea sia divertimento che confusione....
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-Direi il primo, The Mound, che ci costa una fatica fisica, morale ed intellettuale notevoli...
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Noi stessi. noi stessi e basta, Ho sentito dire delle cose sull'ultimo disco che mi hanno notevolmente infastidito: avere messo un pezzo dei Pantera non vuole dire che ci ispiriamo ad essi, addirittura siamo sati paragonati ai primi Extrema, dei quali ho grande stima ma che se dovessicitarne un pezzo non ne sarei in grado.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
-Stiamo già componendo il cd nuovo e stiamo suonando il più possibile, in compagnia di un ottimo gruppo di Torino, i Paulzeder. Stiamo valutando se fare un video e siamo in cerca di un'etichetta per il prossimo cd che ci dia lustro che sentiamo di meritare.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
-Non per ora, ma in futuro senz'altro
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-Non esiste una scena Italiana, il nostro paese ha solo profeti fuor di patria, farei fatica ad indicare un gruppo che abbia un reale valore, forse gli Illogicist.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Ci ha dato senz'altro una mano, l'avessimo avuto ai tempi.......
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Il Thrash è un genere che necessita di una notevole dose di fisicità oltre che di tecnica, senz'altro i due chitarristi ed il batterista, Naike, si mettono in buona mostra.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Io darei dieci anni di vita per avere il cantante dei Nevermore come ospite.......
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Non vi lasciate spaventare da nulla, non cadete nella narcolessia intellettuale nella quale viviamo e vivete per i vostri sogni, non sognate di viverli.
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
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