Ansa News

sabato 10 ottobre 2009

HELVETETS PORT - Exodus To Hell


Nati alle soglie del nuovo millennio, dopo un paio di demo, gli Helvetets Port fanno il proprio esordio sul mercato discografico con questo "Exodus To Hell", album edito dall'etichetta Pure Steel Records. L'intento di questa band proveniente dalla Svezia, è quello di riportare al presente il classico heavy metal d'inzio anni ottanta, puntando il dito ai primi due lavori degli Iron Maiden con Paul Di Anno alla voce, non disdegnando anche i primi due della seconda era, quella con Bruce Dickinson per intenderci, senza dimenticare ovviamente i soliti Judas Priest ed i migliori Mercyful Fate. Gli Helevetets Port non scoprono nulla di nuovo, è vero, quello che suonano è facile da ritrovare in qualsiasi disco delle band precedentemente citate, ma "Exodus To Hell" è un album fresco, dinamico, ben composto e fatto da pezzi fluidi e scorrevoli, che si lasciano ascoltare con grande piacere. Impossibile ad esempio non restare fermi a Dying Victim Of The City o canticchiare il coro di Fly By Night, con il mix contagioso iniziale tra la chitarra e la batteria. La produzione è sporca, grezza, ruvida, ma comunque molto curata, essendo impostata sullo stile proprio degli album d'inizio anni ottanta e l'esperimento nel complesso può essere considerato ben riuscito. Con onestà, è giusto non attendersi nulla di trascendentale, anche a livello tecnico la band resta nei limiti, non va oltre binario, non ci sono momenti sbalorditivi, quindi Exodus To Hell va preso per quello che è, ovvero come un disco di puro hevy metal destinato esclusivamante ai nostalgici del settore, nulla di più.

Voto: 6,5/10

Maurizio Mazzarella

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