Ansa News

venerdì 24 luglio 2009

ALEXISONFIRE - Old Crows / Young Cardinals


Quarto disco per i canadesi Alexisonfire, che con "Old Crows / Young Cardinals" confermano la voglia di raggiungere ampi consensi attraverso la propria musica che racchiude in modo efficace generi attualmente molto ascoltati come rock melodico, alternative metal, punk e hardcore. Aldilà del doppio titolo, "Old Crows / Young Cardinals" può essere considerato come un buon disco, ben prodotto ed egregiamente confezionato, ma resta comunque un prodotto destinato alle grandi masse dove per strizzare l'occhio a sonorità commerciali vengono penalizzate le idee, l'originalità, la creatività e soprattutto la personalità. Si, perché aldilà della qualità del disco, "Old Crows / Young Cardinals" è uno dei tanti album del settore che ci sono in giro, che tra l'altro, manca anche del "hit" di turno capace di trascinare la band fuori dai confini musicali del proprio genere. Passando al disco nel particolare, si parte con "Old Crows", song particolarmente cupa e dai connotati oscuri, che decolla in modo armonico, racchiudendo grande grinta oltre ad una palbabile dose di carisma, "Young Cardinals" vede la band pigiare forte sull'accelleratore, estremizzando il proprio sound che si alterna con momenti più melodici, "Sons Of Privilege" giova di un egregio dinamismo e recupera uno stile pressoché tradizionale, "Born And Raised" invece, è forse uno dei migliori episodi da un punto di vista tecnico, ma nulla da strapparsi i capelli con onestà. Con "No Rest" si esplorano sonorità all'avanguardia, con "The Northern" la band si adagia su ritmi più lenti, intensi ed anche avvolgenti, "Midnight Regulations" nasconde una pacata vena malinconconica, mentre "Emerald Street" vede gli Alexisonfire trasgredire e provare ad osare e questo è un punto a proprio favore. Nella parte finale del disco "Heading For The Sun" si districa su toni versatili e variegati, "Accept Crime" rimarca l'ottimo lavoro a livello di produzione, la conclusiva "Burial" infine, scorre lentamente guadagnandosi la palma come brano più triste del disco. Se amate queste sonorità e tendete ad ascoltare la parte più commerciale del rock, questo disco può piacervi senza alcun dubbio, altrimenti, lasciate tranquillamente perdere.

Voto: 5/10

Maurizio Mazzarella

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