Ansa News

lunedì 27 luglio 2009

ROSSOMETILE - L'arte della musica


Intervista ai Rossometile, ci risponde il chitarrista della band Rosario Reina:

Potete Presentare la band ai nostri lettori?

-Il gruppo nacque nel ‘96 dallo scioglimento di una cover-band nella quale suonavamo io e Rino. L’idea fu quella di fare un progetto di inediti caratterizzati dalla contaminazione tra rock e progressive. Nel giro di due anni realizzammo molti brani cantati in inglese registrandoli in due demo nel 1997 e nel 2000 e incominciammo una saltuaria attività live. Purtroppo in quegli anni l’instabilità della line-up ci costrinse a continui cambi di formazione e spesso all’immobilismo. Nel luglio 2004 riuscimmo ad autoprodurre il nostro primo lavoro professionale intitolato “Ultimaria”, contenente 8 brani. Dopo il cambio della cantante, nell’ottobre 2008 abbiamo realizzato il secondo lavoro “Terrenica” contenente 10 brani. In gennaio 2009 è avvenuta la firma del contratto discografico con l'etichetta “My Kingdom Music”. Oggi la band ha una formazione stabile: Rino: batteria e percussioni, Nicola: basso, Angela: voce, Rosario: chitarre e suoni digitali.

Siete d’accordo sul fatto che la definizione dark-progressive fornita dall’etichetta sia fuorviante?

-Mi rendo conto che trovare una definizione univoca per noi non è semplice perché all’interno della nostra musica ci sono tante influenze diverse. Se io dovessi definire il nostro stile direi che facciamo essenzialmente rock con alcune influenze progressive ma non si può negare che in Terrenica vi siamo anche dei momenti pop e dei suoni e dei riff di chitarra heavy! Penso che l’etichetta “My Kingdom Music” abbia cercato di cogliere nella nostra musica quegli aspetti che fossero compatibili con i propri canali di distribuzione (dark, progressive, metal, gothic) e quindi abbia deciso di pubblicizzarci come una band dark-progressive. Quindi in definitiva non sono in accordo con questa definizione ma probabilmente, fossi stato io al loro posto, non avrei saputo fare di meglio.

Come si sviluppa la duplice anima dei Rossometile? Quando nasce una mini suite e quando una semplice canzone ?

-Le nostre mini suite come “L’uomo della Preistoria” e “La grande Piramide” sono in genere brani dal taglio storico/scientifico la cui idea è nata da alcune mie letture su specifici argomenti, quindi la loro origine nasce dall’idea di un testo (ma non direttamente dal testo finito) che influenza la susseguente stesura della musica. In tutti gli altri casi invece avviene la composizione della parte musicale, melodia vocale inclusa, e poi, in funzione delle sensazioni che la musica trasmette, si cerca di scrivere un testo che si incastri bene sia come metrica che come concetto.

Non solo prog e non solo dark quindi, parlateci delle vostre influenze...

-Il nostro stile vario deriva sicuramente dal fatto che i componenti dei Rossometile hanno tra loro differenti gusti musicali: Nicola ascolta principalmente rock, lo stile di Angela e le sue preferenze rientrano nel pop-rock, Rino predilige il progressive ed io ho le mie radici nel metal.

Per Rosario: sei un gran fan degli Slayer, ma di la verità ti piacciono anche i Marillion ?

-No, in realtà le cose per me sono andate così: grazie a mio fratello nel 1984 iniziai ad ascoltare (e poi anche a suonare) il metal al punto che, oltre i miei studi, era la mia unica occupazione. Negli anni 90 mi aprii anche al rock e al pop accorgendomi di trovare anche in questi generi musicali cose molto interessanti e da allora ho portato avanti in campo musicale questo interesse per cose molto diverse che evidentemente si avverte anche quando suono. Comunque il metal rimane la musica che mi piace suonare e che ascolto di più.

Vi rendete conto di avere composizioni che potrebbero spaccare di brutto nei canali mainstream?

-Grazie per il complimento. In realtà ne siamo coscienti! La nostra anima pop è molto efficace nelle composizioni e molte persone ci consigliano di puntare in quella direzione. Anche la nostra etichetta ne è cosciente e forse questo è uno dei motivi per cui ha deciso di scritturarci nonostante fossimo molto diversi dalle altre band del suo roster Per il momento siamo comunque contenti delle scelte fatte e dei risultati fin qui ottenuti. Se nel nostro prossimo album riusciremo a confermare le nostre capacità compositive potremmo anche prendere in considerazione nuovi canali, e ciò non è detto che debba avvenire con una nuova etichetta in quanto potrebbe essere la stessa My Kingdom Music interessata ad aprire con noi un canale mainstream!

Nonostante questo è giunta la proposta di un etichetta come My Kingdom: com’è stato l’approccio? Quali le direttive dell’etichetta o siete stati lasciati liberi di agire?

-In realtà il rapporto con la My Kingdom Music risale al nostro primo lavoro autoprodotto. La label all’epoca non ci ritenne ancora pronti per una uscita ufficiale però, avendo notato alcune potenzialità in noi, si occupò comunque della promozione dell’album. Da allora i nostri rapporti non si sono mai interrotti e al termine delle registrazioni di “Terrenica” fornimmo subito una copia del lavoro a Francesco Palumbo il quale poco dopo ci propose la firma del contratto. Il rapporto con la label è assolutamente ottimo! Ci siamo avvantaggiati della loro esperienza e professionalità senza tuttavia subirepressioni o interferenze nella produzione dell’album. Per noi l’uscita discografica con la My Kingdom Music è una sorta di inizio di una nuova era in quanto ci ha permesso di uscire da 12 anni di autoproduzione e passare nel mondo della distribuzione. Inoltre abbiamo piena fiducia in Francesco Palumbo perché è una persona leale e capace ed è un piacere avere a che fare con lui.

Il disco ha degli ottimi suoni:parlateci della fase di registrazione...

-La registrazione dell’album come al solito è stata realizzata presso gli Zapping Sound di Nocera Superiore (SA) ed è stata una lunga fase (circa 3 mesi) un po’ a causa dei nostri impegni lavorativi ma soprattutto a causa della nostra pignoleria nella ricerca dei suoni e nei missaggi finali. La registrazione delle chitarre ha occupato la maggior parte del tempo per via della gran quantità di sovraincisioni e rinforzi armonici previsti. Parecchia attenzione abbiamo inoltre posto nell’aggiunta dei suoni elettronici per non rischiare che gli stessi risultassero troppo caratterizzanti del sound. Durante i missaggi poi abbiamo deciso di enfatizzare molto le chitarre perché il suono era ottimo e per di più ci è sembrato che in tal modo si creasse un’efficace sostegno per la voce di Angela.

Sul fronte live che mosse avete pianificato?

-Per i nostri concerti avevamo da tempo l’intenzione di dotarci di un nostro service audio/luci in modo da essere indipendenti sia nella organizzazione delle date che nella gestione tecnica del live e finalmente ci siamo riusciti! Abbiamo lavorato come una vera e propria squadra in cui ognuno ha curato una parte del programma. Oggi siamo in condizioni di spostarci con tutto il materiale e proporci in maniera del tutto autonoma. C’è inoltre con noi un tecnico audio che ci accompagna per tutto il tour. Le prossime date in programma sono pubblicate sul nostro sito (www.rossometile.it) e sullo space (www.myspace.com/rossometile).

Compositivamente parlando, come si muoveranno in futuro i Rossometile?

-L’attività compositiva non subisce mai soste e ci sono già nuovi brani. Possiamo anticipare che il prossimo album conterrà minimo 12 tracce che probabilmente registreremo in due momenti differenti e che, anche stavolta, lavoreremo moltissimo sulla definizione dei suoni sia per ottenere il consueto standard di professionalità sia per tentare di rendere più omogenee le composizioni e definire in tal modo il nostro stile. Puntiamo di riuscire a realizzare il nuovo album entro 18 mesi.

Intervista a cura di Salvatore Mazzarella

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