Ansa News

lunedì 12 settembre 2011

TRC – Bright Lights


Hardcore moderno, stilisticamente vicino alla scena post-hardcore americana, così si potrebbe definire questo nuovo lavoro dei londinesi TRC. “Bright Lights” ricalca gli schemi della scena orientale e nell’ascolto dunque sovviene alla mente tutto il background che ha ispirato quel sound, ovvero Agnostic Front, Cro-Mags, Sick Of It All ma anche di Beastie Boys e dei californiani Suicidal Tendencies. Tuttavia non si può screditare “Bright Lights” come una release da calderone, ma deve essere valutato come un’ottima sintesi di idee e che ha ben assimilato la lezione di illustri maestri. I TRC non annoiano, i pezzi si susseguono tra l’hardcore più ruvido e smaccato, passando per il metalcore, alcune idee hip pop e qualche soluzione elettronica. Questo sono i TRC, ma sono anche denuncia perché figli di una società continuamente afflitta da problematiche e di evoluzioni in peggio per la sua stessa sopravvivenza. “H.A.T.E.R.S.” è la grande apertura delle dieci canzoni che compongono l’album, ma c’è anche “Closure”, rabbiosa e struggente con il suo assolo finale (proprio gli assoli delle chitarre sono un elemento che arricchisce al meglio alcuni pezzi), c’è l’elettronica di “Temptations” e si passa per i breakdown e ripartenze di “Blame It on Vegas”. "London's Greatest Love Story" è il brano di punta dell’album, nel quale il cantato è tanto Suicidal Tendencies. Tirando le somme ogni pezzo di “Bright Lights” ha caratteristiche peculiari e messi insieme lo rendono una furiosa evasione. Se il duo chitarristico Wilson-Dingwall con il suo saggio dinamismo è la mente pensante del sound, il drumming di Laselle Lewis si rivela esserne la spina dorsale; non va dimenticata però la perfetta prestazione al microno del duo Carroll-Robson. Tutto nel modo giusto, per un album davvero riuscito!

Voto: 7,5/10

Halb9000

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