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lunedì 1 agosto 2011

TILL THE LAST BREATH - Apeiron


Lo screamo non è uno dei generi principe in questa nazione. Nemmeno nelle classifiche del mercato di massa è presente in quantità cospicue. Eppure anche l’Italia ha i propri esponenti e da qualche tempo si sono messi in moto i bresciani Till The Last breath, una band giovane e con grosse potenzialità che con questo esordio proveranno a far parlare di se. “Apeiron” è un concentrato di forza, sulla scia del metalcore molto melodico e frangenti ricchi di pathos, melodia e fruibilità. I Tills con questi cinque pezzi offorno uno spettro musicale con più gamme e situazioni. Da subito si nota la voce versatile ( screaming, growling e clean vocals) di Giovanni Bianchi, il quale sembra essere il vero mattatore della band. A ruota lo seguono i tempi del batterista Luca Rapuzzi il quale picchia quando c’è da farlo e sostiene le melodie quando c’è da essere più moderati. Le chitarre del duo Galli-Piovanelli alternano gli stati d’animo di questo EP, senza sbavature e con ordinata logica. Si ritrovano anche alcuni arricchimenti del sound, come il pianoforte nell’opener “Prelude 1.0” e qualche concessione all’elettronica, vedi “Fixated on a Plastig Girl”. I Till The Last Breath sembrano dunque essere figli di un sound statunitense o britannico anziché della Lombardia, e questo è un fattore che potrebbe penalizzarli qui in Italia, ma non è detto possano avere comunque riscontri anche qui da noi oltre che dal mercato estero. Sono giovani e la sfida l’accettano volentieri, grazie anche ad una produzione con la quale la musica viene esposta con pulizia. Arrivare alla fine di “Apeiron” diventa un viaggio piacevole, magari con qualche passaggio non sempre fluente, ma con la tipica energia e attenzione dell’esordiente.

Voto: 7/10

Halb9000

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