Nati all'inzio del nuovo millennio e provenienti dalla Finlandia, questi Swallow The Sun con il proprio nuovo lavoro in studio "New Moon", giungono al quarto capitolo del proprio percorso artistico, che ne sancisce il ritorno sul mercato discografico a due anni di distanza dal precedente "Hope". Questa band che vanta ben sei elementi in formazione, affonda le proprie radici in una sorta di melodic doom metal, con forti tinte death impostate su uno stile orchestrale e dai connotati sinfonici in più frangenti, tanto che per certi versi sembra di ascoltare i Paradise Lost dei tempi d'oro oppure i My Dying Bride districarsi tra i componimenti firmati dagli Hypocrisy più recenti. Ne viene fuori conseguentemente un piccolo capolavoro, fatto di melodie ed atmosfere avvolgenti, ma anche composto da toni ruvidi e struggenti, costantemete maliconici e tristi, che però nella propria dimensione più introspettiva nascondono sempre un sottile velo di speranza. Andando dritti al sodo, senza perdersi in un vortice di parole inutli, "New Moon" è un buon disco, che nel suo complesso si lascia di gran lunga apprezzare senza risultare monotono e pesante come spesso accade per altri prodotti discografici dello stesso settore. La produzione è molto buona, dona una resa pulita e limpida al suono e consente al disco a sua volta di suonare anche molto attuale. Tra momenti ispirati ed intensi, "New Moon" è il classico disco che o si ama o si odia, perché solo chi fa scorrere nelle proprie vene questo genere ne saprà apprezzare al massimo la classe, l'eleganza e la raffinatezza dei componimenti presenti in questo disco. L'unica nota negativa sta nella poca fluidità dei pezzi che non dona il giusto impatto al primo ascolto e questo rende l'assimilazione del disco non facile nell'immediato, ma resta comunque un aspetto secondario, perché "New Moon" è un album che può reggere nel tempo e che alla lunga può solo sedurre ed ammaliare chi lo ascolta.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
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