Ansa News

giovedì 7 aprile 2011

BALROG - A Dark Passage


Grazie al cielo la scena è abbastanza florida, tanto che ultimamente ci capita di recensire alcuni album con un certo ritardo (per il quale come sempre ci scusiamo!)… come questo album d’esordio dei Balrog, band proveniente da Busto Arsizio (VA), già autori di due apprezzati demo, tra cui The Rise del 2008 che è stato completamente ripescato in questo Dark Passage, per essere completamente risuonato e cantato dall’odierno vocalist Stefano Castagna, molto più efficace del suo predecessore, dando quindi a queste composizioni lo spessore che meritano. Di heavy metal classico si tratta ma con la particolarità di essere abbastanza cupo senza sfiorare affatto il doom. Insomma, se osservate l’oscurità della copertina del cd (un po troppa a dir la verità, si fa fatica ad apprezzare l’artwork) state tranquilli che pari pari vi verrà restituita dalle casse del vostro stereo… E’ questa una peculiarità che i Balrog devono sfruttare, perché potrebbe essere la carta vincente per emergere in questo panorama tanto affollato. The Wait, il brano d’apertura, detta il mood dell’intero lavoro, dove oscurità ed epicità si danno la mano e cedono il passo alla seconda At the Black Gates, incentrata sugli scritti di Tolkien, più musicalmente complessa, con dei rallentamenti che aumentano la tensione già comunque molto alta. Immediata ed anthemica Shadows prima della malinconica strumentale Tears e così via sino a giungere al brano di chiusura Perpetual Circle, abbastanza intricato da sancire ulteriormente le capacità compositive del gruppo. Da sottolineare, in chiusura, la prestazione stellare del batterista Tommy Colombo. Che dire, My Graveyard non sbaglia un colpo e dà dimostrazione ancora una volta di essere l’etichetta top per il classic heavy metal tricolore.

Voto: 7,5/10

Salvatore Mazzarella

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