Parliamo spesso di prog su questo blog, genere amatissimo da noi metallari, sia ascoltatori sia musicisti, ma i più attenti tra voi sicuramente sapranno che molti dei nostri idoli citano spesso tra le loro influenze la musica jazz. Se poi pensiamo a quelle frange che vanno sotto il nome di fusion, jazz rock e jazz elettrico, ci possiamo rendere conto di quanto il muro di confine col prog rock si vada ad assottigliare. E nelle forme più avanguardistiche del metal sappiamo benissimo che i suddetti generi musicali convivono tranquillamente. Chi ha gettato le fondamenta e dettato le regole primordiali del cosiddetto jazz rock od elettrico che dir si voglia sono stati proprio i Weather Report, fondati nel 1970 da musicisti geniali come Joe Zawinul alle tastiere e Whayne Shorter al sassofono (entrambi già alla corte di Miles Davis), autori di 15 album in 16 anni totali di carriera e dei quali colonna portante ne è stato Jaco Pastorius, il più grande bassista elettrico transitato su questo pianeta (e proveniente sicuramente da un altro pianeta), il cui talento è tuttora ineguagliato così come enormemente pianto per la sua tragica e prematura scomparsa. Il loro repertorio è stato talmente sperimentale e rivoluzionario da rimanere tutt’ora attuale e fonte d’ispirazione inesauribile. Questo libro ne analizza minuziosamente la storia sia musicale che umana, narrando di amicizie profonde e controverse e di tutte le complesse architetture sonore create dal gruppo. Christophe Delbrouck, classe 1966, unisce la carriera musicale a quella di giornalista, scrittore ed autore di biografie eccellenti quali quella di Santana, Who, Crosby, Stills, Nash & Young e Frank Zappa. Il libro esce per i tipi dell’attenta e raffinata Stampa Alternativa (www.stampaalternativa.it) nella collana Jazz People.
Voto: 8,5/10
Salvatore Mazzarella
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