Ansa News

giovedì 27 gennaio 2011

THE VERY END - Mercy & Misery


I The Very End provengono, per chi non lo sapesse, della Germania e sono attivi da circa sette anni. Questo nuovo "Mercy & Misery", edito per la teuonica SPV, è il loro secondo album in studio, che giunge sul mercato disografico a distanza di tre anni dal disco d'esordio "Vs. Life". Da un punto di vista strettamente musicale, il loro stile è riconducibile ad un classico e tradizionale melodic detah metal, dove molto può essere estrapolato dalla scena scandinava primordiale, con diversi riferimenti ai mitici At The Gates. La particolarità però dei The Very End, è che non tutto è riconducibile alla scena scandinava, perché il gruppo tedesco prova a dimostrare di essere capace di inserire nella propria musica qualcosa di personale e questo è certamete un merito. "Mercy & Misery" contiene quindi diverse influenze rispetto a quelle consuete e sono tutte rigorosamente made in Germany. Si, perché oltre ai classici connotati del death metal melodico, ritroviamo molto del thrash metal teutonico e non stiamo certamente uscendo "fuori di melone". Francamente, è facile ritrovare nei The Very End un approccio in stile Rage degli esordi, o chitarre simil Kreator, con una sezione ritmica molto Destruction ed un'attitudine classica dei Sodom. Per essere chiari, "Mercy & Misery" non è un disco di thrash metal, ma di death metal melodico, ciò non toglie che il classico tocco tedesco possa essere presente nella musica dei The Very End ed anche ben marcato. Soffermandoci sul disco, nel complesso i The Very End non scoprono nulla di nuovo, la ricetta è molto simile a quella del disco d'esordio, anche se Rene Bogdanski e compagni dimostrano di essere più maturi ed anche da più punti di vista. Il disco infatti è egregio sia da un punto di vista tecnico che compositivo ed ha anche un buon impatto, manca lievemente di empatia, ma questo non intacca la qualità complessiva. Buona anche la produzione, da questo punto di vista il lavoro è incontestabile. Ai posteri quindi l'ardua sentenza.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento