Ansa News

mercoledì 1 dicembre 2010

QUINTESSENZA - Nei Giardini Di Babilonia


Terzo lavoro dei toscani Quintessenza,preceduto da una lunghissima gestazione partita nel lontano 2000,per quella che è nelle intenzioni ed un po’ anche nei fatti una vera e propria opera rock. Le premesse in effetti ci sono tutte: innanzitutto un concept abbastanza elaborato,che descrive metaforicamente una sorta di viaggio interiore di un individuo la cui meta,da raggiungere con l’ausilio di una guida spirituale (l’Anima),è la ricongiunzione con Dio. Musicalmente le atmosfere sono da manuale del prog italiano e del prog metal oscillando tra echi del Banco e di tutte le grandi band dei ’70 ed influenze dei sempre presenti Dream Theater ed i brani sono abbastanza complessi da necessitare di un certo numero di ascolti per essere interiorizzati. Certo è che con qualche attenzione in più questo disco sarebbe potuto essere un vero e proprio capolavoro! Un primo appunto è per la prestazione del singer Diego Ribechini che ha un bel timbro ed una buona estensione ‘normale’ quindi non comprendo perché ha insistito troppo con l’utilizzo del falsetto nelle parti più ‘metal’.Un secondo appunto è per la produzione,che pecca un po’ d’ingenuità.Ad esempio nei momenti più ritmati la distorsione elevata delle chitarre copre totalmente il lavoro delle tastiere essenziale,in una musica come il prog,anche in queste fasi. Peccato,perché dopo uno sforzo lungo e notevole queste attenzioni sarebbero state la ciliegina sulla torta. Comunque alla fine abbiamo tra le mani un disco genuino e confezionato con molta cura,con un notevole artwork ed un bel libretto corredato di testi e foto. Da segnalare anche l’ottima Elena Alice Fossi dei Kirlian Camera nel ruolo dell’Anima.

Voto: 7/10

Salvatore Mazzarella

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