Ansa News

sabato 1 agosto 2009

RESURRECTION - Embalmed Existence


On The Road da circa venti anni e provenienti dalla Florida, dopo i buoni riscontri di "Mistaken for Dead" uscito nel 2008, i Resurrection danno alle ristampe per la Massacre Records il proprio album d'esordio "Embalmed Existence" uscito nell'ormai lontano 1993. I Resurrection, per quei pochissimi che non lo sapessero, suonano un death metal molto tencico fedelissimo alla scena della propria terra d'origine e questo fattore rende ancor più prezioso questo "Embalmed Existence", assolutamente un'opera d'arte di grande valore per chi adora queste sonorità. Il disco come intuibile, è assolutamente eccellente e vede questa band molto in avanti con i tempi se si prova a fare un salto indietro nei primi anni novanta. Passando al disco, la partenza è affidata a "Disembodied", un pezzo composto da un sana dose di malignità, incentrato in modo preponderante su una struttura brutale e su ponderata dose di dinamismo, contaminata anche da una pregevole componente tecnica, "Rage Within" a seguire, vede la band rinunciare ad ogni tipo di virtuosismo, puntando esclusivamente sulla cattiveria e sul proprio stile più malvagio, assestandosi su ritmi lenti, ma sempre pungenti ed incisivi, "Embalmed Existence" invece, vede i Resurrection strizzare l'occhio ai migliori Death, alternando momenti intensi a frammenti taglienti e robusti. "Smell of Blood" conferma come precedentemente anticipato, come questa band nel 1993 fosse ampiamente avanti a livello sonoro, a differenza di molti episodi più piatti che escono attualmente sul mercato discografico, stesso dicasi per "Torture Chamber", dove viene rimarcata una buona rapidità d'esecuzione, mentre "Eyes of Blind" è un autentico massacro, dove un ruolo ponderante lo gioca la sezione ritmica, impeccabile ed inarrestabile. Con "Test of Fate" si torna ed episodi pù intensi, ma certamente non meno brutali ed aggressivi, dove le buone doti compositive predominano sulla componente più crudele, "Pure Be Damned" dona spazio a sonorità più versatili e ad uno stile parzialmente variegato, la conclusione infine, a differenza della pubblizione originale che si concludeva con la cover dei Kiss "War Machine", è stata affida ad una serie di demo che fungono da corredo alla ristampa rendendola assolutamente più preziosa per un totale di ben diciassette brani. Se amate il death metal, fate vostro questo disco e non ve ne pentirete.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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