Ansa News

giovedì 25 novembre 2010

WARMBLOOD - Intervista alla band


Intervista ai nostrani Warmblood, in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio "Timor Mortis":

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Il nostro nuovo album si chiama "Timor Mortis" ed esce per la Punishment 18 Records, non è semplice da etichettare, è sicuramente un disco di death metal con influenze thrash ma con molti inserti tecnico melodici, nasce dall'esigenza di creare un sound che potesse unire tutte le nostre influenze ma suonare warmblood al 100%. Siamo orgogliosi di questo nuovo lavoro, sia per quanto riguarda la composizione dei pezzi, sia per la produzione che troviamo efficace e d'impatto.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-I Warmblood nascono nel 2002 dallo scioglimento dei Lato Oscuro, band di death metal melodico di chiara influenza svedese. Dopo l'ennesimo cambio di formazione e dopo aver intrapreso un nuovo percorso musicale, abbandonando in parte le melodie "svedesi" per un genere decisamente più complesso abbiamo deciso di cambiare il nome e proseguire come Warmblood.

Come è nato invece il nome della band?

-Volevamo qualcosa che contenesse la parola sangue per tutto quello che questa parola rappresenta, il sangue è vita ma anche morte, è paura, terrore, può salvare delle vite ma anche infettarle mortalmente. Questo dualismo ci sembrava interessante, inoltre tutti i nostri testi si ispirano ai film del grande Lucio Fulci, non si può non pensare al sangue quando si nomina questo grande regista. L'aggiunta di Warm è nata quasi per caso, ci piaceva dare l'idea di un sangue appena sgorgato, ancora bello caldo!!

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Come ti dicevo le nostre liriche prendono ispirazione dai film di Lucio Fulci, non solo dagli horror ma da un pò tutta la filmografia in generale, escluso le commedie naturalmente!!! In ogni caso diamo maggiore importanza alla musica, cercando di comporre pezzi con una struttura complessa ma senza diventare caotici e confusi. I testi vengono dopo, quando tutta la parte musicale funziona bene.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Prima di tutto suoniamo death metal senza l'apporto del basso, quindi con un gran lavoro delle due chitarre, questo ha fatto storcere il naso a molti puristi ma vi consigliamo di ascoltare prima il disco... inoltre crediamo di aver trovato con questo album il giusto compromesso tra violenza, tecnica e melodia.

Come nasce un vostro pezzo?

-Solitamente compone tutto Giancarlo, il chitarrista e cantante. Quando finisce un pezzo lo porta in sala prove dopo di che viene arrangiato ed eventualmente modificato da tutta la band finchè il pezzo non acquista una giusta dimensione, impatto, tecnica e melodia devono convivere con armonia.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Forse "Sacred, puritan scenario" è il pezzo più recente ed è quello con il quale abbiamo "osato" di più, il pezzo è veloce, con molti stacchi, un assolo di musica classica ed una voce molto gutturale.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Le nostre influenze partono dagli anni 80 da gruppi come Testament, Slayer o Megadeth fino ad arrivare al brutal tecnico moderno di band come Necrophagist o Decrepid birth senza dimenticare i gruppi storici come Death e Cannibal corpse.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Non abbiamo ancora un tour vero e proprio ma stiamo comunque organizzando parecchie date per la promozione di "Timor Mortis". Inoltre Punishment 18 Records sta facendo un ottimo lavoro per promuoverci al meglio. Vorremmo riuscire a partecipare a vari death metal festival, per il momento ci è appena stata confermata la presenza al Tattoo Death Fest che si terrà a Milano il prossimo Maggio. Nel frattempo vorremmo cominciare a scrivere del materiale nuovo.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-No, non credo che questo si possa realizzare a breve.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-L'Italia è sempre stato un territorio ostile verso un certo genere musicale. La cosa strana è che abbiamo band fantastiche, che oltre a vendere bene all'estero hanno un seguito notevole tra gli appassionati. In maniera particolare nel brutal death la realtà italiana non ha nulla da invidiare a quella americana o inglese, purtroppo però non ci sono gli spazi, mancano le strutture e il supporto necessario per fare finalmente il salto in avanti.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Sicuramente una mano. Senza internet si è tagliati fuori. Non ci importa se ci sono ragazzi che si scaricano il nostro disco gratis, l'importante è che la nostra musica arrivi a più gente possibile.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Trovo che il death metal sia perfetto per evidenziare le caratteristiche tecniche di ognuno di noi. Non ci sentiamo per niente frustrati come musicisti a suonare death metal, è quello che amiamo ed è quello che continueremo a fare. Non pensiamo che il metal debba sentirsi inferiore ad altri generi o "meno tecnico" anzi, molti musicisti come noi trovano in questo genere la condizione perfetta per esprimersi.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-In questa vita con Muhammed Suicmez, dei Necrophagist, nella prossima con Chuck Schuldiner.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Ascoltate "Timor Mortis" e supportate la scena italiana più che potete, se un giorno in Italia le cose cambieranno potrete dire che è successo anche grazie a voi!

Intervista di Maurizio Mazzarella

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