Ansa News

venerdì 8 ottobre 2010

EMPTY TREMOR - L'Ultimo Giorno Sulla Terra


Intervista ai nostrani Empty Tremor in occasione della pubblicazione del loro ultimo album "Iridium", ci risponde la band nel proprio complesso:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Iridium è l'album dove gli empty tremor hanno potuto metter in gioco di più se stessi. Dopo l'uscita di Daniele Liverani e Stefano Ruzzi la band ha avuto un momento di vuoto dove dovevamo ritrovare la nostra identità. Per questo abbiamo passato due anni suonando dal vivo in una cover band formata da Dennis Randi al basso, Christian Tombetti alla chitarra, Marco Guerrini alla batteria e la new entry Marco Scott Gilardi alle tastiere e alla voce dove nei live suonavamo cover di Queen, Toto, Elio e le storie tese, Van Halen….nel giro di due anni abbiamo acquisito un feeling che ci ha permesso di prendere in seria considerazione di metterci a comporre un album nuovo….nuovo in tutto….infatti in Iridium c'è una variazione importante dal genere progressive metal..ci sono arrangiamento molto POP e riff ROCK. Ci siamo identificati molto bene in questo genere che lasciava spazio alla ricerca di ciò che ci piaceva suonare e non legato strettamente ai canoni di tempi sincopati chitarre distorte e doppia cassa alla velocità della luce..abbiamo cercato di comporre qualcosa che ci sarebbe andato di riascoltare molte volte senza stancarci e senza dover essere attenti sempre ad ogni piccolo dettaglio virtuoso…insomma qualcosa che ci piacesse davvero dando una importanza molto più elevata agli arrangiamenti.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-La storia degli Empty Tremor comincia nel 1993, quando la passione per la musica ha unito cinque “ragazzini” di Mezzano in provincia di Ravenna. Furono notati da Daniele Liverani, chitarrista allora ventitreenne, che si unì a jammare con loro come tastierista. L’”educazione musicale” di Daniele da una spinta alla band, che registra “Apocolokyntosys” nel 1997 e “Eros & Thanatos” nel 1999, fino ad avere l’onore, nel 2000, di aprire il concerto italiano di Malmsteen. Nel 2004 l’album “The Alien Inside” vede Oliver Hartmann (Avantasia, At Vance, Rhapsody, Genius) alle voci, e gli Empty Tremor vengono inviatati ad aprire ogni concerto italiano dei Dream Theater del tour “Train of Thoughts”. Il quarto album, “IRIDIUM”, è pubblicato da SG Records e vede il ritorno di Giò De Luigi, il cantante dei primi due dischi , di Dario Ciccioni (Hartmann's Band, empYrios, Liverani, Khymera ed altri) al posto di Stefano Ruzzi e la new entry Marco Scott Gilardi alle tastiere e ai cori coprendo il posto di Liverani.

Come è nato invece il nome della band?

-Splendida domanda…forse la risposta lo sarà un po’ meno J….Il nome Empty Tremor è stato votato in una serata dove le idee erano poche. La band prima si chiamava “Noise Pollution” ma effettivamente per il nostro genere era un po’ troppo da Teenagers…a quel punto dopo una serie “assurda di proposte” Christian ha proposto Empty Tremor e dopo qualche attimo di silenzio generale è stato approvato.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-I testi in generale degli ET sono legati ad esperienze vissute, a sogni, a modi di vedere le cose. Le parole sono molto importanti nei nostri brani in quanto abbiamo sempre cercato di dare ad ogni album un significato generale complessivo. In un modo o nell’altro i brani devono essere collegati tra loro. In questo caso sono un po’ la fotografia di questi ultimi anni passati insieme con diversi problemi e diverse esperienze personali. Il tutto è riassunto proprio nel brano IRIDIUM. Anche in questo album è nata prima la musica dei testi, ma per la prima volta, ultimati questi, si è rimesso mano alla musica per fondere ancor meglio il tutto.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Sicuramente la libertà di poter spaziare da brani più dolci a song più incazzate. La possibilità di comporre brani di durate diverse ci aiuta nel poter sviluppare tutto ciò che vogliamo dire. L’importanza che diamo alle parti strumentali e ai soli sono cose che forse per un ascoltatore attento possono avvicinarlo a noi anche perché cerchiamo di non comporre mai parti fini a se stesse e cerchiamo di dare la stessa importanza ad ogni membro/strumento della band. La cosa che comunque ci caratterizza di più è che a noi piace suonare ciò che componiamo e non siamo legati a nessuno standard….d’altra parte il progressive voule dire LIBERTA’ di poter osare!

Come nasce un vostro pezzo?

-I nostri pezzi sono frutto di jam interminabili in sala prove tra una cazzata e l'altra fino a chè un'idea non ci colpisce e la si sviluppa tutti insieme dall'inizio alla fine…si sta intere settimane su delle parti ma questo ci ha permesso oggi di essere tutti soddisfatti di ciò che abbiamo composto.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Sicuramente IRIDIUM. E' il brano che da' il nome all'album perché riassume un po' la storia di quest'ultimo periodo passato nel cercare la nostra nuova identità.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Diciamo che strumentalmente parlando siamo stati tutti un po' Dream Theater Addicted ma ultimamente ci siamo ritrovati ad inserire all’interno dei nostri brani le influenze di ognuno di noi. Da sapere che Marco Scott Gilardi viene da esperienze di Musical e Pop, Gio de Luigi è molto legato al Rock e al Soul e nessuno di noi è prettamente metallaro, quindi in Iridium è uscito un po’ tutto il nostro background musicale più intimo.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Di certo possiamo dire che la voglia di comporre un quinto all’album è altissima. Tant’è che molte idee sono già in cantiere. Per quanto riguarda la scena live non vediamo l’ora di avere delle opportunità di poter vedere se i nostri brani emozionano i nostri fan dal vivo! Quindi attendiamo il riscontro dagli esperti del settore e vediamo insieme ad SG Record come muoverci.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Perché no!?Tutto dipenderà da quello che ogni persona che avrà voglia di ascoltare IRIDUM dirà. Ad oggi i giudizi sono molto confortanti sia da parte della stampa, sia da chi ci ha sempre seguito…sicuramente un DVD live o un album dal vivo potrebbe impreziosire la nostra discografia…chissà!

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-La scena musicale italiana è fantastica perché le band italiane sono fantastiche….l’organizzazione della musica dal vivo in Italia fa schifo perché non c’è ancora nessuno che abbia capito come sfruttare al meglio il potenziale delle band presenti oggi nel nostro paese! Mancano le strutture e le cose più belle sono sempre quelle organizzate dalle band…vedi festival vari!

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Crediamo che internet sia la classica arma a “doppio a taglio” ti dà in un attimo quello che anni fa ti avrebbe richiesto mesi e mesi…ti toglie in un attimo quello che anni fa era più difficile da togliere. Per quanto riguardo la nostra band possiamo dire che è stata una fortuna essere usciti in questo momento…capisci molto in anticipo se ciò che hai fatto è buono oppure no.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Direi che è il genere perfetto! Come dicevamo prima noi facciamo ciò che più ci piace e di conseguenza ciò che ci viene meglio! Quello che sentite nei nostri album è esattamente quello che vogliamo mostrare al pubblico…non virtuosismi forzati ma, secondo noi, parti incastrate “facilmente” digeribili.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Nessuno ci ha mai fatto questa domanda….probabilmente ce ne sarebbero una lista incredibile ma poi ci viene da chiederci…c’è veramente qualche musicista che vorrebbe collaborare con noi?:)

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Grazie per averci dato l’opportunità di spiegare al meglio come creiamo i nostri progetti….speriamo con IRIDIUM di aver soddisfatto l’orecchio di chi era già abituato al sound Empty Tremor e di aver invogliato (grazie alla vostra intervista) all’ascolto chi non ci conosce ancora… A presto, magari dal vivo!!

Intervista di Maurizio Mazzarella

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