Ansa News

venerdì 18 febbraio 2011

ASSASSIN - Breaking The Silence


Un disco sbalorditivo. Un disco capace di lasciarti a bocca aperta. Classe e talento, abilità e tecnica, intensità e rabbia, aggressività e violenza. E' tutto questo "Breaking The Silence", l'ultimo lavoro dei teutonici Assassin, edito su etichetta SPV, il quarto della loro discografia complessiva, che giunge a distanza di sei anni dal precedente "The Club". Non tutte le band nel proprio percorso artistico sono state fortunate. Gli Assassin sono nati nel cuore degli anni ottanta, hanno inciso due pregevoli album per poi fermarsi poco meno di venti anni prima di tornare, anche in modo brillante direi. Robert Gonnella e compagni vengono dalla Germania, ma dal loro "tocco" onstamente non si direbbe. Suonano un thrash molto compatto e diretto, ma salvo qualche influenza tratta dai Kreator e magari anche dai Sodom, il loro stile è molto confacente alla scuola americana, quella però più aggressiva, tanto che in alcuni frangenti sembra di sentire i migliori Slayer e Death Angel, con qualche punta di Testament ed Anthrax. E' vero, gli Assassin non scoprono nulla di nuovo, ma in questo disco c'è tanta passione, oltre a del sano thrash metal teutonico composto con i sacri crismi. E' vero, negli anni novanta non abbiamo mai sentito parlare di loro e forse il loro ritorno ha avuto un sapore ponderatamente venale, ma noi dobbiamo considerare la musica e quella contenuta in "Breaking The Silence" è maledettamente buona. Per dirla poi con estrema franchezza, questo è il classico disco che se fosse uscito negli anni ottanta, avrebbe fatto scintille. Oggi invece, "Breaking The Silence" esce con un suono più maturo e determinato, che giova e gode di una produzione moderna ed attuale, più confacente all'epoca che stiamo vivendo. Disco che solo gli amanti del vero thrash ameranno fino alla follia, ma che porterebbe sulla retta via anche tanti sbarbatelli alla prime armi.

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella

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