Intervista ai nostrani Odd Dimension, in occasione della pubblicazione del loro disco d'esordio "Symmetrical", edito da Scarlet Records:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
Gigi Andreone – Ciao a tutti ed anzitutto grazie per questo spazio!Symmetrical è il nome del nostro debutto discografico ufficiale per Scarlet Records con Odd Dimension, band con base ad Alessandria attiva ormai da 10 anni, formazione composta da Fedrico Pennazzato alla batteria (attivo con molte altre band in questi anni tra cui Secret Sphere, Deformachine, Jason goes to Hell, Hell in the Club), Gianmaria Saddi alla chitarra, Gabriele Ciaccia alle testiere (attivo attualmente con Federico nei Secret Sphere), Manuel Candiotto da Legnano alla voce ed io al basso. Questo album raccoglie dopo il nostro primo EP ‘A New Dimension’ del 2005 il materiale più importante composto in questi anni, rappresentato da un concept album che narra del viaggio di un padre e suo figlio guidati da un ‘traghettatore’ attraverso un percorso metafisico di passaggio dall’oscurità alla luce attraverso i contrasti e le prove del loro percorso umano.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
Gianmaria Saddi – Come la maggior parte dei progetti, nasce da un’idea:una band in cui ogni componente potesse avere carta bianca, spazio per esprimere la propria creatività. Arrivavamo tutti e cinque da situazioni musicali differenti, ma c’è subito stata intesa. Dopo aver affrontato insieme un lungo percorso musicale, siamo finalmente riusciti a vedere la nascita del nostro primo album.
Come è nato invece il nome della band?
Gianmaria Saddi – ricordo bene il momento: eravamo in sala prove, ormai erano mesi che si suonava e si componeva materiale, un periodo molto creativo, ma non riuscivamo a trovare un nome per il progetto. Mi sono fermato a pensare come poter rappresentare la nostra musica con una parola, un nome…fu in quel momento che nacque Odd Dimension. Una dimensione dispari, il posto ideale per metterci dentro la nostra musica.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
Gigi Andreone – Come accennavo precedentemente l’album è un concept, quindi ha una sua unità testuale anche se le tematiche non sono reali o facilmente ‘tangibili’; linea comune è stata la trasposizione tra le altre delle nostre esperienze personali di vita durante questi anni di lavoro a questo materiale sonoro, unite dalla voglia comune di realizzare in musica il nostro percorso con la band nonostante le molte difficoltà che un progetto come questo oggigiorno porta con sé.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
Gianmaria Saddi – Symmetrical è un disco “suonato”, ci tengo molto a dirlo perchè penso sia un aspetto importante e che possa essere apprezzato dagli amanti del genere. E’ un concept album, quindi le tematiche dei brani sono tutte legate. L’elemento che accomuna i sette brani presenti nell’album sono i cambi di atmosfere, dove virtuosismi e riff diretti non mancano, con un valore aggiunto dato dalle orchestrazioni.
Come nasce un vostro pezzo?
Gianmaria Saddi - generalmente i brani nascono da una jam in sala prove, un momento sicuramente importante, dove la creatività ed il sentimento sono allo stato più puro. Siamo abituati a registrare le nostre improvvisazioni così da poter riprendere i riff più validi per poi elaborarli. Iniziamo così a creare la struttara portante della canzone ed infine passiamo alla fase di arrangiamento e linee vocali.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
Gigi Andreone – Sicuramente ‘Another Shore’, quarta traccia del disco che rappresenta un punto di svolta nel concept e di forti contrati, sottolineato dalla varietà vocale (dal sussurrato al growl per il quale abbiamo ospitato Damien Dell’Amico alla voce) nonché dalla varietà sonora, a partire dalle orchestrazioni iniziali dell’amico Antonio Agate passando per i momenti più cupi, fino alla risoluzione finale più ‘luminosa’ che apre verso la seconda parte del disco, in cui il percorso dei due viaggiatori volge verso un nuovo livello di consapevolezza.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Gigi Andreone – E’ difficile dirlo viste le numerose esperienze musicali dei membri della band...direi certamente il progressive anni ’70, band come Pink Floyd, Genesis, unite alla nostra passione per la scena metal e non anni ’80-‘90 con band quali Metallica, Megadeth, Iron Maiden, Scorpions, Fates Warning, Pantera, Threshold, Dream Theater, Neal Morse, Spock’s Beard ; un occhio di riguardo va anche alle nuove band quali Muse, Slipknot e potrei citarne molte altre che hanno in qualche modo incrociato il nostro percorso di musicisti.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
Gianmaria Saddi – penso che il modo migliore per promuovere un disco sia portarlo in giro, abbiamo fame di palchi. Avere una distribuzione mondiale può solo alimentare in noi la voglia di coprire tutti i paesi possibili!
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Gianmaria Saddi – Siamo al nostro debutto discografico, penso sia ancora presto per parlarne, sicuramente in futuro!
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
Gianmaria Saddi – penso che in Italia ci siano ottime band sia in ambito metal che rock ‘n roll. Purtroppo c’è un problema di mentalità, in Italia non sempre le band vengono supportate a dovere. Ci sono pochi spazi pochi soldi e spesso un gruppo non viene preso in considerazione proprio perchè è nazionale…all'estero è esattamente l’opposto. Svezia e Finlandia ne sono un chiaro esempio!
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
Gianmaria Saddi – non penso proprio che internet ci abbia danneggiati, anzi…grazie anche ad esso possiamo far conoscere la nostra musica in tutto il mondo, vorrei colgliere l'occasione per ringraziare tutte le persone che ci scrivono, dimostrando grande attenzione e supporto per gli Odd Dimension.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
Gigi Andreone – Diciamo che è un genere molto particolare, nel quale è facile farsi prendere la mano da ‘tecnicismi’ o comunque momenti che potrebbero risultare fine a se stessi; tuttavia cerchiamo sempre di mettere davanti a tutto la musica ed il messaggio testuale che vogliamo trasmettere, così come negli spettacoli live tendiamo a privilegiare la passione messa sugli strumenti. Sicuramente è un genere molto aperto a varie influenze e questo concede la possibilità di esprimere molti stati sonori diversi che favoriscono il musicista che ha più carte da giocarsi dal punto di vista tecnico.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
Gigi Andreone – Direi che già il fatto di aver lavorato con Karl Groom dei Threshold al mixaggio del disco nel suo studio di Londra è stata un’esperienza importante che infondo inseguivamo da tempo; certo ci sono molti colossi del genere in particolare all’estero, se proprio dovessi abbandonarmi al ‘fantacalcio musicale’ sarei davvero onorato un giorno di collaborare con Steve Lukather o Derek Sherinian ad esempio. Per quanto riguarda la band in generale ci piacerebbe collaborare con musicisti provenienti da altri generi musicali, poiché in fondo sta proprio nella commistione la base della crescita ed evoluzione del progressive rock.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Gianmaria Saddi- dal 22 marzo 2011 Symmetrical è disponibile in tutti i negozi di dischi, supportate gli Odd Dimension e il metal italiano, abbiamo bisogno di voi, siete la nostra benzina! Ci vediamo in giro per l’Italia!
Intervista di Maurizio Mazzarella
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