A molti il nome Engel potrà anche dire poco, invece dietro si nasconde molto, anzi, moltissimo. In questa band, si cela infatti un volto noto del metallo svedese, stiamo parlando del chitarrista ex Gardenian e session di Passenger ed In Flames Niclas Engelin. La band con questo "Threnody", giunge al proprio secondo album in studio, edito dalla francese Season Of Mist, con un paio di cambi di formazione, la sezione ritmica infatti, è stata cambiata in toto, sono andati via Michael Hakansson e Daniel ‘Mojjo’ Moilanen e sono arrivati Steve Drennan (bassista live per gli Amon Amarth) e Jimmy Olausson (Marionette). "Threnody", giunge a distanza di tre anni dal disco d'esordio "Absolute Design" e ci conferma nel complesso la validità del progretto, per un sound che tenta costantemente di evolvere lo stile già espresso dagli In Flames e dai Soilwork. Ne viene fuori un ibrido tra death metal di matrice scandinava e modern metal, con forti tracce se vogliamo anche di Slipknot, Linkin Park e Stone Sour. Il disco è discreto e si lascia ascoltare con piacere, grazie alla grande energia che sprizza da tutti i pori e da ritornelli affascianti dai connotati seducenti. Manca però l'elemento attrattivo, ovvero il brano che potrebbe consentire alla band di raggiungere consensi più ampi di quelli attuali, ma questo non è certo un difetto. L'impatto è buono, il problema però, è che gli Engel pur volendolo, non scoprono nulla di nuovo e conseguentemente, "Threnody" è il classico disco che rischia di non resistere al fattore tempo. Ottima la produzione, curata in modo maniacale.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
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