Ansa News

mercoledì 9 dicembre 2009

BLACK COBRA - La Strada del Subconscio


Intervista ai californiani Black Cobra, ci risponde il cantante e chitarrista della band Jason Landrian:

Come descriveresti in termini musicali il nuovo album? Ti va di presentarcelo?

-Il nostro nuovo album si chiama 'Chronomega'. Abbiamo iniziato a lavorare su di esso, nel gennaio del 2009 e siamo entrati in studio nel mese di giugno con il produttore Billy Anderson che aveva già lavorato con Sleep, Neurosis e Mr. Bungle. In questo album abbiamo ampliato il suono che abbiamo creato gli ultimi due album. Il songwriting si è sviluppata organicamente attraverso i vari tour e con la sperimentazione di nuovi approcci.

Quanto tempo è servito per registrarlo?

-Abbiamo registrato per setti giorni e fatto il mixing in tre.

Quale è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?

-Le nostre canzoni sono create in molti modi. L'ispirazione può arrivare da luoghi diversi. Di solito partiamo con un riff di chitarra di base o con un groove di batteria e poi lo riproduciamo e la canzone comincia a crescere partendo da questo. Molte volte le idee arrivano quando non si lavora sulla musica, se si sta guidando o camminando per la strada, il vostro subconscio ti presenta le idee. Per noi è importante prestare attenzione a questi segni e cercare di scrivere o registrare l'idea più presto possibile.

Quali sono i temi del tuo nuovo album?

-C'è un tema generale esistenziale che persiste per tutto l'album. Abbiamo letto un sacco di cose sull'espansione della coscienza e svariate idee sull'evoluzione della mente nel corso del tempo. La canzone "Lighting In His Hand" si basa sulla vita e sull'opera dell'inventore Nikola Tesla. Alcune delle canzoni puntualizzano l'idea che in qualche parte della mente c'è la chiave della nostra esistenza.

Quale è il brano del nuovo album al quale ti senti più affezionato?

-A noi piacciono molto tutti i pezzi.

Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound di più?

-Ce ne sono così tanti. Rush, Black Sabbath, Deep Purple e Pink Floyd sono alcuni tra quelli più classici che ci influenzano costantemente. Primi Metallica, Iron Maiden e Slayer sono influenze più metal che abbiamo. Harvey Milk, Jesus Lizard, Karp, Neurosis e Melvins sono invece le band che a noi piacciono di più. Ci piace ascoltare anche Ennio Morricone, Les Baxter, Eric Dolphy, PFM e Jean Michele Jare.

Cosa vi aspettate dal nuovo album?

-Siamo molto entusiasti delle nuove canzoni. Siamo anche molto felici di lavorare con la Southern Lord Records. Hanno un roster incredibile di band ed è grande essere accanto a tanti musicisti di talento.

Che ne pensi del music business? Come lo giudichi?

-Il music business è cambiato molto negli ultimi due anni. E' importante che la scena underground abbia ottenuto l'attenzione che merita e sta crescendo a un ritmo esponenziale. Penso che molto di queso sia dipeso dall'attenzione che arriva dalle esibizioni live. Attraverso Internet, è possibile scaricare una canzone, comprare un vinile e qualsiasi oggetto, ma l'esperienza di uno spettacolo dal vivo è qualcosa che non si può scaricare.

Quali sono le difficoltà principali per una band come la vostra?

-Essendo solo due componenti, significa che ci sono maggiori responsabilità da prendere. Ci sono sempre delle sfide che si presentano, ma le vediamo come opportunità per crescere.

Quali sono i programmi futuri per la band? Come volete promuovere il nuovo album?

-Abbiamo iniziato a promuovere l'album a settembre in Giappone ed Australia. Siamo attualmente in tour con i Pelicam in America. Noi saremo in tour in Europa e Gran Bretagna il prossimo anno. Sono previste alcune date da suonare nel mese di giugno del 2010 e stiamo lavorando ad un paio di tour in America.

Pubblicherete un live CD o un DVD?

-Non è prevista un uscita di questo tipo attualmente.

Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Vorremmo ringraziare tutti i nostri fan in tutto il mondo per il loro sostegno costante e non vediamo l'ora di suonare in Europa il prossimo anno.

Intervista a cura di Maurizio Mazzarella

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