Ansa News

lunedì 12 ottobre 2009

RUMORS OF GEHENNA – Ten Hatred Degrees


I Rumors Of Gehenna nascono all’incirca otto anni fa, più esattamente nell’anno 2002, dall’unione di vari musicisti provenienti dalla scena italiana del metal hardcore. Dopo aver trovato una line-up stabile nel 2005 e dopo aver girovagato per il mondo a supporto di band del calibro di Stratovarius, Amon Amarth e Behemoth, ecco giungere nel 2008 “Ten Hatred Degrees”, l’album che sancisce l’esordio discografico dei Rumord Of Gehenna, con il supporto dell’etichetta Worm Hole Death. La musica prodotta da questa formazione italiana, è un mix tra l’hardcore più puro ed un metal particolarmente moderno, nulla di nuovo in effetti, ma i Rumord Of Gehenna, formati da Mirko Sgobba e Federico Re alle chitarre, Antonio Merici al basso, Davide Scarano alla voce e Lucio Maurigh alla batteria, sono un band di grande talento, dotata di una notevole dose di qualità e classe oltre che di una personalità stupefacente. “Ten Hatred Degrees” è un disco assolutamente eccellente, prodotto in modo divino da Riccardo Pasini e suonato con una tecnica a dir poco strabiliante. Si parte con “First Hatred Degree”, uno strumentale coinvolgente con un ritmo incisivo e penetrante, “Dead Slaves” a seguire, è un brano brutale, un autentico pugno nello stomaco in un vortice di cattiveria e violenza, “Eternal Flames”, eseguito con una rapidità d’esecuzione incredibile, è un componimento impeccabile soprattutto da un punto di vista prettamente tecnico, mentre “Detoxication” è un pezzo martellante capace di esaltare in modo palpabile l’ottimo contributo della sezione ritmica. “Human” gode di una struttura egregia e rimarca una cura minuziosa degli arrangiamenti, “My Hourglass Never Falls” incanta grazie alle agli assoli ipnotizzanti delle chitarre, “Seven” è una canzone di notevole impatto dove il quintetto italico estremizza il proprio sound al massimo, “Internal Slaughtering” mostra uno stile versatile e variegato con ponderati virtuosismi, “Noveber 31st A.C.” invece, è il brano che fonde maggiormente le influenze principali della band, in una sorta di mix tra Hatebreed, Testament e Lamb Of God. La conclusione è infine affidata a “Last Violence”, che racchiude in modo egregio tutte le peculiarità di un disco che per i Rumord Of Gehenna rappresenta un buon punto di partenza.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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