Ansa News

sabato 4 luglio 2009

BULLFROG - Solo grande musica...


Intervista a Francesco Dalla Riva, voce e basso dei Bullfrog:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

- Beh, "Beggars & Losers è il nostro terzo lavoro e rappresenta, direi, fedelmente quella che è stata la crescita della band in questi ultimi tre anni, durante i quali abbiamo suonato molto dal vivo. Abbiamo cercato di puntare su brani che rispecchiassero maggiormente la personalità della band, cercando di affrancarci definitivamente da quelli che sono i nostri riferimenti musicali, senza ovviamente rinnegarli. In passato, talvolta ci è capitato di essere meno disinvolti in questo, finendo magari per accantonare idee e soluzioni perchè non al 100% in linea con il sound del gruppo. Questa volta non ci siamo posti problemi e abbiamo dato sfogo liberamente a quella che, dopo tanti anni, si è affinata come la personalità dei Bullfrog.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-I Bullfrog sono nati nell'inverno 1993-94 in maniera molto spontanea. Suonavamo già tutti e tre in altri gruppi rock del giro veronese (Great Fish, Highshooter, The Hitchers, Capricorn) ma i nostri sentieri musicali si intrecciavano molto spesso, per l'amicizia che già ci legava e per l'amore per certe sonorità, con jam e suonate. Più volte usciva l'idea che ci sarebbe piaciuto mettere in piedi un power trio sull'onda dei grandi del passato come Cream, Experience, Beck, Bogert & Apiice, e così quando l'occasione giusta si è presentata, abbiamo deciso di provarci in maniera più organizzata.

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome l'ha pescato il nostro chitarrista Silvano. Non ha un richiamo preciso a nulla ma certo può suonare familiare a chi mastica un po' di blues e magari ricorderà Bullfrog Blues, uno vecchio standard rivisto, tra gli altri, da Canned Heat e Rory Gallagher. Per ironia della sorte, i Bullfrog non hanno mai suonato quel brano (anche se prima o poi rimedieremo)

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-La voce è un elemento importante della nostra musica ma non necessariamente più degli altri strumenti. Il nostro primo obiettivo è che le parole si armonizzino bene con la musica che accompagnano, quindi il valore del testo è per noi aggiuntivo, non indispensabile. Io penso che uno dei più bei testi rock sia quello di 'Tutti Frutti': "Uappabaluba ualà boom boom!' Non significa nulla ma in quel contesto suona perfettamente e quindi va benissimo!

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Una qualità che mi sento di riconoscere alla nostra musica è il fatto che si tratta di hard rock onesto che però non perde mai di vista la melodia e l'accessibilità del sound. Sono brani che, come di fatto è già accaduto, possono piacere all'appassionato di rock come anche a chi di compra un cd all'anno e non sa nemmeno chi sono i Led Zeppelin. In questo nuovo lavoro abbiamo, inoltre, voluto coinvolgere in studio anche altri amici musicisti con i quali abbiamo talvolta suonato dal vivo, arricchendo quindi il sound di specifici brani con un organo Hammond, piuttosto che con delle percussioni o una chitarra acustica o una seconda voce.

Come nasce un vostro pezzo?

-Non c'è una regola fissa. In tutti questi anni i nostri brani sono nati nelle maniere più diverse. A volte capita che io o Silvano abbiamo già un'idea abbastanza precisa su come deve suonare un brano e, quindi, lo si propone al vagli degli altri. Altre volte si parte da un riff o da una progressione di accordi che qualcuno propone in sala prove e da lì si parte jammando finchè qualche spunto non emerge. Su questo ultimo disco ci è capitato di comporre un brano (ma non vi dirò quale!) dicendo: 'Mmm, questo riff è sicuramente già stato usato da qualcuno ma finchè non scopriamo da chi ce lo teniamo per noi!' Fino ad ora nessuno ha protestato, quindi va bene così! Ah ah!

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Non saprei, siamo affezionati a tutti quanti. A titolo personale, potrei citare 'Detour' perchè' è un brano un po' insolito per noi, nel senso che è piuttosto articolato, non si basa su una semplice progressione blues (anche se al suo interno c'è comunque un bel momento blues) e ha un grande assolo di Hammond di Simone Bistaffa. Ma domani potrei cambiare idea.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Beh, noi tre siamo tutti grandi appassionati di rock e di hard rock, dagli Who ai Thunder, ai Gov't Mule e tutto quello che c'è in mezzo. Però direi che il sound dei Bullfrog è stato sicuramente influenzato da Free, Bad Company, Grand Funk Railroad e gruppi di questo calibro, oltre ai power trio già citati. Per alcuni anni, siamo specializzati in cover dei Free, visto che tutti e tre reputiamo Paul Rodgers il nostro cantante preferito.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Beh, gruppi del nostro livello si affidano per la promozione soprattutto all'attività live visto che, ahimè, in Italia mancano strade alternative serie per proposte che siano sincere e originali. I Bullfrog sono una live band, ci piace suonare di fronte alla gente, jammare e sentire il fascino della dimensione live. Il consiglio per chi magari ha apprezzato il nostro cd è di venire a vederci dal vivo, in quanto sul palco la musica assume una dimensione unica, impossibile da catturare in studio. Per le nostre mosse future è ,ovviamente, d'obbligo visitare il nostro sito www.bullfrogband.net .

E’ un programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Bella domanda. Certo, ci piacerebbe arrivare a catturare uno show della band su cd o dvd ma la cosa è tecnicamente ricca di ostacoli e, forse, non ci si è ancora presentata l'occasione giusta. Vedremo.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Restando ovviamente in ambito hard rock, ci sono un sacco di band valide in Italia che meriterebbero più visibilità. Penso a gruppi come Small Jackets, W.I.N.D, Wicked Minds. I limiti della scena italica sono i soliti. Già il fatto di non essere una cover band di Vasco Rossi o Ligabue è, nel nostro paese, un ostacolo non da poco. Il fatto poi che la gente sia oramai convinta che programmi tv come X Factor servano per scoprire talenti la dice lunga su come siamo messi...

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Ci ha decisamente aiutato. Internet per un gruppo come noi è pressochè vitale, in quanto ci consente di aver quel minimo di visibilità anche solo per poter far sapere che esisti. Attualmente, i nostri cd sono tutti aquistabili tramite il nostro sito, quello della Black Widow (il nostro distributore) e dell'Andromeda Relix (la nostra etichetta).

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Noi non siamo certo dei virtuosi dello strumento però la formula a tre ci soddisfa appieno perchè ti consente di essere sempre vitale nel mix della band; non puoi nasconderti dietro nessuno, non c'è nessuno dei tre che copra gli altri. Questo ti porta a essere sempre attento a quello che stanno suonando gli altri e ricettivo. Personalmente, penso di essere cresciuto molto come musicista suonando in questo assetto. Ogni concerto dei Bullfrog è diverso dal precedente, non solo per la scaletta che cambia ma anche perchè il nostro sound è fatto di sfumature e di dettagli che non possono essere scritti su uno spartito ma che nascono sul palco e restano lì, frutto di quel momento. Non so se mi sono spiegato.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Beh, ce ne sono migliaia. Noi ci reputiamo fortunati in quanto in questi anni abbiamo avuto l'onore di dividere il palco con alcuni dei nostri miti, Uriah Heep, Bernie Marsden & Micky Moody, John Lawton, Tolo Marton e altre band che stimiamo. Sul nuovo cd ha suonato anche Matt Fillippini, nostro caro amico: siamo sempre aperti alle collaborazioni. Personalmente, potrei farti mille nomi, da Warren Haynes ai Deus Ex Machina (ai quali, al dire il vero, una volta ho prestato l'ampli da basso per suonare a Verona...conta come collaborazione?)

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Certo, grazie per l'interesse nei nostri confronti. Se volete farvi un'idea dei Bullfrog, visitateci sul nostro myspace, dove potrete ascoltarvi alcuni nostri brani; e se vi piacciono...aquistate 'Beggars & Losers'!

Intervista a cura di Maurizio Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento