Ansa News

venerdì 3 luglio 2009

CHRIS CAFFERY - House of Insanity


Terzo album in versione solista per Chris Caffery, mitica ascia dei Savatage e non solo, che ancora una volta sforna un lavoro assolutamente eccellente. Stilisticamente, non non ci sono molte differenze tra i Savatage ed il Caffery versione solista, che in ogni componimento mette in mostra tutta la sua abilità con la chitarra. Il disco è assolutamente eccellente, ben prodotto e straordinamente suonato, i singoli pezzi sono ipnotizzanti e coinvolgenti ed in alcuni tratti vedono spaziare Caffery anche su stili parzialmente differenti. L'unica nota dolente, se proprio vogliamo andare a trovare il pelo nell'uovo, sta nelle doti canore di Caffery che qualche volta non è del tutto impeccabile. Passando al disco, si parte con "Seasons Change", song scorreole e straordiarmente accattivante, capace di unire in modo ponderato melodia ed energia, giovando di cori egregi, di un ritornello dai connotati ipnotizzanti e di assoli di chitarra da pelle d'oca, "House of Insanity" è in assoluto l'hit del disco, si dimostra un pezzo di grande qualità, grazie ad una struttura a dir poco perfetta ed uno stile molto intenso che fonde Iron Maiden e Savatage, "I Won’t Know" gode di grande freschezza e dinamismo, adagiandosi su sonorità prevalentemente tradizionali, ma sempre molto efficaci ed entusiasmanti, in "The Fleas" invece, Caffery indurisce notevolmente il proprio sound intensificando il lavoro della propria chitarra. Nel proeseguo, "Madonna" è il brano che non ti aspetti, dove la poesia si tramuta in musica elegante e raffinata e dove l'ispirazione domina ogni tipo di emozione, con "Big Brother" si torna un sound straordinarimente heavy dove viene riportato al presente lo stile dei primi lavori targati Savatage, "Back’s to the Wall" pone in luce la dimensione più versatile ed intensa di Caffery, differentemente in "Solitaire" viene rimarcato il lato più crudo dell'artista, con qualche lieve traccia del progetto Tran Siberian Orchestra. "I’m Sorry" rievoca gli ultimi lavori in studio targati Savatage, "Shame" è un purissimo esercizio di tecnica sopraffina, mentre "Winter In Hamburg" è una ballata straordinariamente coinvolgente. Nella parte finale del disco, "No Matter What" mostra un Caffery contaggiato dal blues e dal country, la conclusiva "Get Up, Stand Up" invece, è una versione heavy del noto brano di Bob Marley. Se amate la buona musica ed i Savatage hanno occupato una parte importante della colonna sonora della vostra vita, questo disco fa assolutamente al caso vostro.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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