Ansa News

venerdì 9 ottobre 2009

GRIFTEGARD - Solemn. Sacred.Severe.


Attivi dal 2004, per gli svedesi Griftegard questo "Solemn. Sacred. Severe." rappresenta il proprio esordio sul mercato discografico. La band affonda le proprie radici in un doom metal molto pesante, presentando nel complessso uno stile molto personale. Il disco è buono fondamentalmente, ma piacerà solo a chi ama questo genere, tutti gli altri infatti lo troveranno pesante fino all'eccesso. Passando ad analizzare il disco in modo più dettagliato, la partenza è affidata a Charles Taze Russell, un pezzo dalla durata complessiva di oltre nove minuti, adagiata su ritmi essenzailmente lenti e costantemente molto pesanti quanto granitici allo stesso tempo, impenetrabili, supporato da toni struggenti ed esaspetati, Punishment & Ordeal invece, è una piccola perla di nove minuti di doom, dove la band indurisce notevolmente il proprio sound, pur non discostandosi dal brano precedente, giovando di pacati momenti psichedelici. I Refuse These Ashes è corredato da una melodia agghiacciante, colma di momenti maliconici, intensi ed ispirati, con qualche momento tecnico particolarmente interessante, mentre Noah's Hand, aperto da un intro funereo, seduce con i suoi cori possenti e maestosi, rendendo ampiamente idea di quella che è la mentalità di questo gruppo. The Mire punta su sonorità più dure ed energiche, ma anche più ruvide e robuste, dove finalmente le chitarre assumono un ruolo determinante, la conclusiva Drunk With Wormwood infine, è un pezzo poetico e profondamente triste, dove la band racchiude la propria essenza e riassume le peculiarità di un disco esclusivamente consigliato agli amanti del settore.

Voto: 6/10

Maurizio Mazzarella

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