Ansa News

giovedì 14 luglio 2011

THUNDERBOLT - Dung Idols


Avete nostalgia del vero e reale metallo del passato? Allora direi che avete trovato pane per i vostri denti. I Thunderbolt vengono dalla Norvegia e sono attivi da oltre dieci anni. Questo discreto ed ultimo lavoro "Dung Idols" è il loro terzo disco in studio e giunge a distanza di ben cinque anni dal precedente "Love & Destruction". Da un punto di vista strettamente musicale, i Thundebolt si assestano fedelmente come stile nella NWOBHM, da questo punto di vista non c'è motivo di errore. In particolare, sono i primi due dischi degli Iron Maiden, lo'monimo e "Killers", che sembrano influenzare fortemente la band scandinava, anche se è palpabile una forte venature in stile Saxon, con qualche tracca sempre di matrice maideniana estrapolata da "The Number Of The Beast" e "Piece Of Mind". L'altra particolarià del gruppo, è tutta racchiusa nella voce del cantante, molto simile a quella di Bruce Dickinson, ma sempre contagiato dall'attitudine di Paul Di Anno, con una forte somiglianza con Rob Halford nei toni alti e sugli acuti. Il disco è davvero discreto, si presenta coinvolgente e trascinate e per questo è fortemente consigliato per i nostalgici del genere, perché nel complesso non lo vedranno mai sorpassato, ma sempre attualissimo. I brani sono versatili, ma sono sempre compatti e dotati di un impatto molto forte, inoltre c'è la giusta grinta ed il giusto carisma, il tutto supportato da una discreta preparazione tecnica, soprattutto le chitarre sono sempre taglienti ed opportune, oltre che egregiamente modulate. Il difetto credo sia contentuto nella produzione, il disco infatti sembra si stato registrato negli anni ottanta, un aspetto che lo rende più attinente con il suo stile, ma che non combacia con le esigenze di oggi. Ad ogni modo la musica è buona ed è quello che più conta.

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento