I Thunderblast vengono dalla Colombia e sono attivi da crica otto anni. Questo nuovo Ivaders From Another World, edito dalla teutonica Pure Steel Records, è il loro secondo lavoro in studio, che giunge sul mercato discografico a ben sette anni di distanza dal disco d'esordio Warzone. Da un punto di vista strettamente musicale, la band colombiana suona un heavy metal tradizionale, fortemente influenzato dalla scena britannica, i rifermenti ai Judas Priest sono infatti netti ed evidenti, quanto palesi allo stesso tempo, ma non manca anche la giusta attitudine proveniente dal classico sound di tipo americano, le parti più ruvide e rouste infatti, a cospetto di quelle più tecniche e pungenti, sono invece più vicine a gruppi come I Vicious Rumors, tanto per fare un esempio congruo, ma anche ai Seven Witches. Però a prescindere da tutto, gruppi come i Maiden, i Saxon ed i Priest appunto, sono quelli che più risultano determinanti nel loro stile complessivo. Il disco è discreto, ma non esaltante, perché manca della giusta intensità e perché spesso risulta un po' piatto, oltre che limitao da una dimensione tecnica. Le idee ci sono, ma non sono del tutto originali e questo influisce sulla personalità di un gruppo che comunque dimostra di perseguire un'identità molto precisa. Il neo più grosso però del disco, non è tanto nelle canzoni, che hanno un impatto discreto e risultano anche discrete, ma nella produzione, molto artigianale e sommaria. Francamente siamo nel 2011, il digitale dovrebbe fare da padrone, ma credetemi, il sound negli anni ottanta era molto più moderno ed attuale se confrontato su questo disco. Non basta attaccare un filo ad un amplificatore ed accendere un registratore per fare un disco. Serve qualcosa in più. Premiamo però la buona volontà, che sia di augurio per il futuro del gruppo, che almeno dimostrano voglia di fare.
Voto: 6.5/10
Maurizio Mazzarella
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