Ansa News

venerdì 15 luglio 2011

HAVOK - Time Is Up


Un pregevole e discreto disco di thrash metal, allo stesso modo di quando questo genere andava per la maggiore negli anni ottanta. La band americana degli Havok ha saputo clonare in modo completamente perfetto e quindi privo di alcuna pecca lo spirito di quell'epoca, dimostrando anche come una discreta tecnica ed una determinata convinzione spinta da una buona personalità, possono ancora dare un risultato di notevole spessore, anche se nel complesso la tecnica a volte non è stata del tutto soddisfacente. Facendo un piccolo paragone con il precedente disco, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad una band dotata di una identità precisa e quindi dimostra di essere in grado di picchiare duro, in modo anche maniacale, proponendo uno schema ben collaudato, basato nel complesso su riffing robusti e ruvidi arricchiti da passaggi a volte eccessivamente complessi, senza però mai trascurare una sforza ritmica degna di quella che è sempre stata la migliore tradizione del thrash della Bay area. Le regole del genere quindi vengono ben rispettate, la riproduzione dei brani gli Havok la fanno davvero, hanno però un limite che non va trascurato, di non essere impeccabili a livello compositivo, i brani infatti risultano spesso freddi e piatti e privi della giusta intesità. Questo dal mio punto di vista è il reale difetto, perché con alle spalle una preparazione tecnica e quindi strumentale di questa portata, la band potrebbe arrivare anche a livelli maggiori senza perdersi nello scontato, anche se molti brani restano validi come “Prepare For Attack”, “Fatal Intervention” e “Killing Tendencies”. Gli Havok hanno il favore di essere parte di una scuderia importante a livello di etichetta, ma pur essendo validi come band, a conti fatti non sono da meno di tante band nostrane. Per farla breve, hanno tutti i mezzi per sfondare, ma non ne si comprende il motivo. Forse poca volontà? O dare sempre tutto per scontato. Anche a livello di produzione si poteva fare qualcosa di più. Se siete amanti del thrash di vecchia scuola, vi piacerà.

Voto: 6,5/10

Maurizio Mazzarella

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