Ansa News

martedì 7 giugno 2011

FIGURE OF SIX - Brand New Life


A circa tre anni di distanza dal precedente "Aion", album dai contenuti assolutamente eccellenti, che con il passare andrebbe più valorizzato da ogni addetto ai lavori, fanno ritorno sul mercato discografico i nostrani Figure Of Six, band appartenente alla scena modern metal romagnola assieme ad altri gruppi di assoluto valore come Figthcast, Several Union e Creep. Messo da parte senza eccessivi traumi l'ennesimo cambio di etichetta e l'addio del precedente batterista, in ambo le situazioni si tratta della terza variazioni in tre anni, si era registrata qualche preoccupazione maggiore circa la sorte del cambio della voce, con la sostituzione del cantante Giacomo Lavatura, che ha lasciato la band proprio durante la registrazione dell'ultimo "Brand New Life" per via di alcune divergenze di tipo essenzialmente artistico, con la conseguente entrata nei Node. Nel contempo conm fortuna, al suo posto è stato reclutato un rimpiazzo con un nome di spessore del calibro di Enrico Scutti, già singer dei noti Cheope, il quale si mostra del disco un cantante versatile e ampiamente a proprio agio sia nei fraseggi puliti che nei passaggi aggressivi che nel complesso risultano rari. Il modern metal dei Figure Of Six, che giova e non poco del lavoro inm consolle di Tue Madsen, si presenta essenzialmente egregio sin dalla title track che è stata posta in apertura del disco, in un crescendo d'intensità che, dopo l'altrettanto valido brano "My Perfect Day", raggiunge l'estasi in "Take Me Now", dal nostro parere la migliore canzone del disco grazie ad un sapiente uso di suoni elettronici ed alla prova maiuscola di tutto il gruppo. Sono però da evidenziare alcune note dolenti. "Siren's Call" è mun buonm brano, ma risulta forse eccessivamente commerciale e parzialmente fuori target, essendo nel complesso una ballata forse anche troppo dolce visto lo stile di fondo dei Figure Of Six. Anche "Something" sembra un brano eccessivamente fuori dagli schemi, tanto da lasciare l'amaro in bocca. Ci sono però anche brani di incredibile livello che risollevanoi le sorti di un disco, dove trovano spazio episodi carichi di energia ed aggressività come "Lady Enemy" e "Losin' My Mind" ma, considerata anche la durata relativamente breve dell'album, resta un po' di delusione per quello che questo album poteva raggiungere per la stessa band e che comunque raggiunge in parte senza però deludere. Siamo comunque di fronte ad un disco che piace e che si fa apprezzare fino in fondo. Recensione più che positiva.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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