Ansa News

martedì 7 giugno 2011

DESERT WIZARDS - Desert Wizards


Mettiamo subito una cosa in chiaro… Se pensate che il monicker indicato nel titolo sia foriero di un lavoro stoner oriented siete fuori strada. Si, i Sabbath un po’ ci sono, psichedelia invece ce né tanta, ma niente stoner. I Desert Wizards provengono da Russi, ridente cittadina romagnola, e si son formati nel 2007 grazie ad un’idea nata da tre amici (Mambo, Gito e Dallas) un pomeriggio al mare, ai quali poi si è unita la tastierista Anna. Iniziano le prove a base di covers di Atomic Bitchwax, Electric Wizard e Sleep, per poi passare a scrivere dei pezzi in proprio che sfociano nel debutto autoprodotto (DOS) del 2009 e che oggi viene riveduto e corretto grazie al sodalizio con la mitica Black Widow, con una scaletta diversa ed una veste grafica accattivante. E’ una musica ipnotica quella prodotta da questi ragazzi, tutti intorno ai trent’anni, ed allo stesso tempo atmosfericamente intrigante, riconducibile a quel mood che ruotava attorno a bands come Doors, Deep Purple Mark I (nessuno sembra mai ricordarsi dei loro primi due lavori, roba non da poco, come Shades Of… o Book Of Taliesyn) e naturalmente i Pink Floyd (quelli dei primi due albums) e più tardi Hawkwind. Ci sono alcuni momenti in cui leggere fughe hard ci possono ricordare i Led Zeppelin e i Black Sabbath ma sono episodi. La produzione curata nei Desert Studios di Gito è rigorosamente retrò e chi ha da ridir qualcosa sul fatto che oggi con la tecnologia bla bla bla… non riesce ad intravedere l’autenticità di una musica prodotta con l’anima, come quella dei Desert Wizard.

Voto: 7,5/10

Salvatore Mazzarella

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