I Lake Of Tears sono un gruppo molto interessante ormai noto al grande pubblico, anche se il loro successo lo comprendo relativamente, perché nel complesso non hanno mai scoperto nulla di nuovo a livello musicale ed i loro componimenti non mi hanno mai entusiasmato più di tanto, anche perché da un punto di vista tecnico, le loro capacità non le ritengo eccessivamente valide. "Illwill" è l'ottavo disco in studio del combo svedese, che torna sul mercato discografico a distanza di quattro anni dal precedente "Moons and Mushrooms". Da un punto di vista di novità rispetto al passato c'è davvero poco, anzi quasi nulla. Il loro è una sorta di gothic metal dalle tinte rozze e crude, con sprazzi di un progressive doom orecchiabile e dalle tinte morbide, con qualche traccia dark qua e la. Il disco nel complesso è gradevole e si lascia ascoltare proprio perché la voglia di estremo è davvero relativa. Il lavoro è certamente valido, su questo non ci sono assolutamente dubbi, ma da un gruppo che ha dalla sua quasi venti anni di attività, penso sia lecito attendersi molto di più. Tuttavia, un disco targato Lake Of Tears è sempre meglio di tanta robaccia che sta in giro, la AFM Records ci ha visto lungo, sa che con questo gruppo ci farà tanti soldoni e per questo lo tiene sotto contratto. Da rivedere la produzione, sommaria e non all'altezza della musica targata Lake Of Tears. Meglio Moonspell e Paradise Lost senza alcun dubbio.
Voto: 6,5/10
Maurizio Mazzarella
Nessun commento:
Posta un commento