Il primo romanzo di Umberto Eco che ho letto, come lo stesso molti di voi, è stato Il Nome Della Rosa. Si sa, noi amanti dell’ heavy metal ci lasciamo incuriosire da tutto ciò che è misterioso, occulto, gotico. Lo stesso dicasi per i nostri artisti preferiti, che in tali ambiti trovano terreno fertile per far crescere i concept delle loro opere musicali e non pochi sono quelli che in Italia ed all’estero hanno tratto idee dal romanzo dello scrittore alessandrino. Il Cimitero Di Praga, ne siamo sicuri, seguirà la stessa sorte… Sarà fonte d’ispirazione per registi, scrittori, critici e musicisti. La carne al fuoco è tanta, come tanti sono i personaggi e le vicende, tutte ispirate alla realtà, che si snodano lungo l’intera narrazione. La storia è ambientata nel XIX secolo tra Torino, Parigi e Palermo ed è popolata da loschi figuri e personaggi controversi… Una satanista isterica, un abate che muore due volte, garibaldini, gesuiti, massoni, carbonari, mazziniani che strangolano preti con le loro stesse budella (…sai i gruppi death e black come c‘andranno a nozze !!!) . E poi servizi segreti, stragi, pubbliche esecuzioni, messe nere e confraternite diaboliche, fumi d’assenzio ed I Protocolli Dei Savi Anziani Di Sion che ispireranno in seguito Hitler… Avvenimenti realmente accaduti e personaggi realmente esistiti fanno da contorno all’unico personaggio inventato che però potremmo ritrovare tranquillamente in chi ci sta vicino! Il romanzo è scritto in stile ottocentesco ed è accompagnato anche da stampe dell’epoca come i vecchi feuilletons. Bè, solo un grande come Umberto Eco, più metallaro nel cervello di molti di noi, poteva architettare e scrivere un tomo di tale portata. Il voto?… Il massimo!!!
Voto: 10/10
Salvatore Mazzarella
Voto: 10/10
Salvatore Mazzarella
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