Intervista ai nostrani Theatres Des Vampires in occasione della pubblicazione del loro ultimo lavoro in studio "Moonlight Waltz". Ci risponde il tastierista della band Fabian "Necros" Varesi:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Moonlight Waltz esce a due anni di distanza dal nostro ultimo lavoro del 2008, intitolato Anima Noir. Penso sia l’album più “rock/metal” dei nostri ultimi 5-6 anni. Con Pleasure and Pain nel 2005 e Anima Noir avevamo avuto la voglia di sperimentare sonorità prima più vicine alla new wave, poi più elettroniche, ovviamente sempre mantenendo la radice metal che ci caratterizza.. Con Moonlight Waltz in qualche modo siamo tornati alle nostre origini. E’ un album quasi totalmente acustico, con le sezioni d’archi registrate dal vivo e dirette dal Maestro Luca Bellanova. Come al solito sono presenti tutti quegli ingradienti che ci hanno reso popolari in questi ultimi anni.. Metal, Rock, Gothic, Musica classica e qualche accenno di elettronica. E’ una formula che ci piace molto e che ormai i nostri fans amano.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-Bè penso che ormai un po’ tutti sappiano più o meno chi siamo. Siamo presenti sulla scena da 15 anni e abbiamo sfornato veramente tanti album, questo è il nostro decimo lavoro infatti.. Si è scritto talmente tanto su di noi, sia su internet che su carta stampata e libri che non è difficile che i vostri lettori in realtà sappiano più o meno tutto quello che c’è da sapere! Basta provare a scrivere Theatres des Vampires su Google per farsi un’idea!
Come è nato invece il nome della band?
-E’ un omaggio a Anne Rice ed i suoi fantastici libri, Le Theatre du Vampire è infatti una sua creazione, tratta dal libro Intervista con il Vampiro, un teatro a parigi, dove dei veri vampiri si esibiscono ogni sera mettendo in scena una finta-vera morte di una loro vittima, davanti agli occhi estasiati del pubblico, che ovviamente li crede attori che fingono il ruolo di vampiri.. Una sorta di teatro del Grand Guignol!
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-Da sempre noi trattiamo tematiche inerenti al vampirismo, alla morte e tutto ciò che è crepuscolare. Non ci siamo mai discostati da questo tema in 15 anni, penso che questa nostra coerenza/ossessione ci ha permesso di raggiungere la popolarità che abbiamo oggi tra gli amanti del gotico e del vampirismo. Penso che ormai siano d’accordo un po’ tutti a riguardo, se si parla di Musica Vampirica, si parla di Theatres des Vampires.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-Sicuramente la molteplicità di riferimenti stilistici presenti nelle nostre composizioni, il nostro genere di musica non è ben inquadrato, si può parlare di Gothic Metal, tanto per dargli una direzione stilistica, in realtà anche al più banale ascolto si capisce che gli elementi presenti nei nostri lavori sono molteplici, non solo, inseriamo qualche nuovo riferimento di anno in anno.. I nostri dischi sono sempre stati una sorta di “viaggio” musicale insieme ai nostri fans, un’evoluzione continua ed un continuo mettersi in discussione e “re-inventarsi”.. L’unico riferimento sempre comune è il vampirismo e l’amore per il gotico.
Come nasce un vostro pezzo?
-Prima in sala prove, poi in mesi di lavoro in studio di registrazione, insieme anche ai nostri tanti collaboratori che ormai da anni ci seguono e ci aiutano a realizzare la nostra personale visione della musica.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-Personalmente amo molto Moonlight Waltz, una malinconica Ballad che da il titolo al disco, tra l’altro il suo testo è tratto da Sing-Song una bellissima poesia di Christina Rossetti (1830-1894), una bravissima poetessa di fine ottocento, poco conosciuta qui in Italia, ma alla quale siamo molto affezionati per la bellezza dei suoi pezzi.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Penso ci vorrebbe un’intervista a parte per elencarle!!! Ogni membro della band ha dei suoi background ben particolari! Direi che ascoltiamo tutto ciò che va dal Rock al Progressive, dal Metal al Gothic, per passare all’elettronica.. Posso buttarti li qualche nome in ordine sparso, ma sono giusto i primi che mi vengono in mente.. Black Sabbath, Alice Cooper, Mercyful Fate, Sister of Mercy, Siouxsie and the Banshees, Das Ich, Diamanda Galas… giusto per citarne alcuni.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
E’ sempre stata fondamentale per noi l’attività live, non a caso in questi anni abbiamo girato mezzo mondo, Europa, Est Europa, Sud e Centro America, Russia e paesi ex Unione sovietica.. Li abbiamo visitati un po’ tutti. Anche per questo disco stiamo programmando un tour promozionale che toccherà un po’ tutti i mercati dove la nostra band è particolarmente popolare. Alcune date li abbiamo già annunciate, come Portogallo e Turchia.. Abbiamo annunciato di recente il nostro ritorno anche in Inghilterra, terra dove siamo molto apprezzati, seguiremo poi l’est Europa, la Germania la Russia e per finire il Sud America.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
-Ne abbiamo pubblicato uno nel 2006 e 2007, il DVD fu “The Addiction Tour” ed il Cd live (che era un doppio cd in realtà) era Desire of Damantion, tutti e due uscite per l’inglese Plastic Head. In realtà l’esperienza ci piacerebbe riprovarla, quindi per questo tour partiremo “armati” di tutto punto sia di telecamere HD che di studio di registrazione portatile.. Vedremo che ne verrà fuori, e se il materiale ci soddisferà potremmo decidere di proporre un nuovo lavoro live.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-E’ piuttosto difficile vivere di musica qui in Italia, soprattutto di Metal o Rock, sicuramente nel nostro paese i generi che vanno per la maggiore sono ben diversi.. Non solo, c’è un analfabetismo artistico dilagante, basti vedere che gruppi o artisti vengono presentati o vincono manifestazioni come San Remo, che nella sua bruttezza, però ci descrive perfettamente la situazione artistica Italiana. Mancano strutture adeguate, e lo stato non ha nessun interesse a promuovere gli artisti.
Cosa che invece non succede in altri paesi Europei.. Questo per non parlare poi dei fondi comunitari che dovrebbero essere dedicati ai talenti emergenti… Basti vedere a chi vengono dati i fondi per “Opera prima” sia nella musica che nel cinema.. Non voglio fare nomi, tanto ci si mette poco a scoprirlo. Per non finire c’è anche una certa esterofilia che spesso spinge gli Italiani a scegliere prodotti esteri invece che artisti nazionali. Non a caso i Theatres des Vampires il 99% dell’attività live la fanno fuori il territorio nazionale..Ed a ben vedere è un controsenso!! “Colleghi” europei, possono contare in un forte supporto nella loro terra di origine, questo gli permette di creare una base per poi spingersi all’estero. Per una band come la nostra invece si deve guardare quasi esclusivamente all’estero se si vuole andare avanti.. Certe volte ci si sente quasi “esiliati”…
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Internet è una grande forma di informazione, ed è sicuramente la più importante rivoluzione culturale degli ultimi 100 anni. Chi vuole avvicinarsi alla nostra musica, lo può fare senza problemi o tramite pagine come Myspace, Facebook o Reverbnation, oppure semplicemente digitando il nostro nome in qualsiasi motore di ricerca. Un ascolto diretto è la cosa migliore che si può chiedere se ci si vuole avvicinare ad una band! E tutto questo è reso possibile dalla rete globale che è internet… Su internet non contano le “finte classifiche” che ti propongono su MTV o su qualche media “specializzato”, chi vale lo vedi subito.. e lo ascolti. Tanto di quello che siamo lo dobbiamo anche ad internet. Non ne ho dubbio a riguardo.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Penso lo faccia a sufficienza. Prendiamo Moonlight Waltz per esempio, è un album che presenta tanti spunti interessanti per un musicista, non a caso siamo stati accompagnati da un trio d’archi per tutta la durata del disco.. ad un attento ascolto si può capire, che quando suoniamo lo facciamo anche divertendoci, perché amiamo il nostro strumento e cerchiamo di valorizzarlo, senza arrivare a soluzioni “barocche” ovviamente. Non ci deve essere nessuna “prima donna” nella band, tutto deve essere equilibrato in modo che funzioni. Non suonerei un genere di musica che mi svilisce! Quindi penso che possiamo ritenerci soddisfatti da questo punto di vista.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Ti dirò, che siamo particolarmente fortunati da questo punto di vista.. Negli ultimi anni abbiamo potuto collaborare con artisti di altissimo livello, ed in genere quando sentiamo il desiderio di collaborare con qualcuno, riusciamo sempre a trovare un modo per farlo.. Abbiamo avuto l’onore e la possibilità di lavorare con Valor dei Christian Death, Gian Pyras dei Cradle of Filth, Bruno Kramm dei Das Ich, Snowy Shaw dei Therion/Mercyful Fate, Eva Breznikar dei Laibach; Cadaveria.. e tantissimi altri, che se non cito al momento è solo perché mi sfuggono adesso, anzi mi scuso da subito perché avrò di sicuro dimenticato qualcuno. Però, si, ci sarebbe qualcuno con il quale mi piacerebbe collaborare!! Mi piacerebbe avere una intro ad un mio disco, recitata da Christopher Lee!!
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Come al solito, mi piace ringraziare le realtà italiane che tanto si sbattono per questo tipo di musica, è facile qui in Italia fare un magazine o una webzine che parla di quello che si è visto da X-Factor e generare interesse.. Più difficile è farlo parlando di questa nostra arte, che sicuramente è di nicchia! Quindi continuate così, e grazie di averci ospitato per questa chiacchierata. Blood is life!
Intervista di Maurizio Mazzarella
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Moonlight Waltz esce a due anni di distanza dal nostro ultimo lavoro del 2008, intitolato Anima Noir. Penso sia l’album più “rock/metal” dei nostri ultimi 5-6 anni. Con Pleasure and Pain nel 2005 e Anima Noir avevamo avuto la voglia di sperimentare sonorità prima più vicine alla new wave, poi più elettroniche, ovviamente sempre mantenendo la radice metal che ci caratterizza.. Con Moonlight Waltz in qualche modo siamo tornati alle nostre origini. E’ un album quasi totalmente acustico, con le sezioni d’archi registrate dal vivo e dirette dal Maestro Luca Bellanova. Come al solito sono presenti tutti quegli ingradienti che ci hanno reso popolari in questi ultimi anni.. Metal, Rock, Gothic, Musica classica e qualche accenno di elettronica. E’ una formula che ci piace molto e che ormai i nostri fans amano.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-Bè penso che ormai un po’ tutti sappiano più o meno chi siamo. Siamo presenti sulla scena da 15 anni e abbiamo sfornato veramente tanti album, questo è il nostro decimo lavoro infatti.. Si è scritto talmente tanto su di noi, sia su internet che su carta stampata e libri che non è difficile che i vostri lettori in realtà sappiano più o meno tutto quello che c’è da sapere! Basta provare a scrivere Theatres des Vampires su Google per farsi un’idea!
Come è nato invece il nome della band?
-E’ un omaggio a Anne Rice ed i suoi fantastici libri, Le Theatre du Vampire è infatti una sua creazione, tratta dal libro Intervista con il Vampiro, un teatro a parigi, dove dei veri vampiri si esibiscono ogni sera mettendo in scena una finta-vera morte di una loro vittima, davanti agli occhi estasiati del pubblico, che ovviamente li crede attori che fingono il ruolo di vampiri.. Una sorta di teatro del Grand Guignol!
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-Da sempre noi trattiamo tematiche inerenti al vampirismo, alla morte e tutto ciò che è crepuscolare. Non ci siamo mai discostati da questo tema in 15 anni, penso che questa nostra coerenza/ossessione ci ha permesso di raggiungere la popolarità che abbiamo oggi tra gli amanti del gotico e del vampirismo. Penso che ormai siano d’accordo un po’ tutti a riguardo, se si parla di Musica Vampirica, si parla di Theatres des Vampires.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-Sicuramente la molteplicità di riferimenti stilistici presenti nelle nostre composizioni, il nostro genere di musica non è ben inquadrato, si può parlare di Gothic Metal, tanto per dargli una direzione stilistica, in realtà anche al più banale ascolto si capisce che gli elementi presenti nei nostri lavori sono molteplici, non solo, inseriamo qualche nuovo riferimento di anno in anno.. I nostri dischi sono sempre stati una sorta di “viaggio” musicale insieme ai nostri fans, un’evoluzione continua ed un continuo mettersi in discussione e “re-inventarsi”.. L’unico riferimento sempre comune è il vampirismo e l’amore per il gotico.
Come nasce un vostro pezzo?
-Prima in sala prove, poi in mesi di lavoro in studio di registrazione, insieme anche ai nostri tanti collaboratori che ormai da anni ci seguono e ci aiutano a realizzare la nostra personale visione della musica.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-Personalmente amo molto Moonlight Waltz, una malinconica Ballad che da il titolo al disco, tra l’altro il suo testo è tratto da Sing-Song una bellissima poesia di Christina Rossetti (1830-1894), una bravissima poetessa di fine ottocento, poco conosciuta qui in Italia, ma alla quale siamo molto affezionati per la bellezza dei suoi pezzi.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Penso ci vorrebbe un’intervista a parte per elencarle!!! Ogni membro della band ha dei suoi background ben particolari! Direi che ascoltiamo tutto ciò che va dal Rock al Progressive, dal Metal al Gothic, per passare all’elettronica.. Posso buttarti li qualche nome in ordine sparso, ma sono giusto i primi che mi vengono in mente.. Black Sabbath, Alice Cooper, Mercyful Fate, Sister of Mercy, Siouxsie and the Banshees, Das Ich, Diamanda Galas… giusto per citarne alcuni.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
E’ sempre stata fondamentale per noi l’attività live, non a caso in questi anni abbiamo girato mezzo mondo, Europa, Est Europa, Sud e Centro America, Russia e paesi ex Unione sovietica.. Li abbiamo visitati un po’ tutti. Anche per questo disco stiamo programmando un tour promozionale che toccherà un po’ tutti i mercati dove la nostra band è particolarmente popolare. Alcune date li abbiamo già annunciate, come Portogallo e Turchia.. Abbiamo annunciato di recente il nostro ritorno anche in Inghilterra, terra dove siamo molto apprezzati, seguiremo poi l’est Europa, la Germania la Russia e per finire il Sud America.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
-Ne abbiamo pubblicato uno nel 2006 e 2007, il DVD fu “The Addiction Tour” ed il Cd live (che era un doppio cd in realtà) era Desire of Damantion, tutti e due uscite per l’inglese Plastic Head. In realtà l’esperienza ci piacerebbe riprovarla, quindi per questo tour partiremo “armati” di tutto punto sia di telecamere HD che di studio di registrazione portatile.. Vedremo che ne verrà fuori, e se il materiale ci soddisferà potremmo decidere di proporre un nuovo lavoro live.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-E’ piuttosto difficile vivere di musica qui in Italia, soprattutto di Metal o Rock, sicuramente nel nostro paese i generi che vanno per la maggiore sono ben diversi.. Non solo, c’è un analfabetismo artistico dilagante, basti vedere che gruppi o artisti vengono presentati o vincono manifestazioni come San Remo, che nella sua bruttezza, però ci descrive perfettamente la situazione artistica Italiana. Mancano strutture adeguate, e lo stato non ha nessun interesse a promuovere gli artisti.
Cosa che invece non succede in altri paesi Europei.. Questo per non parlare poi dei fondi comunitari che dovrebbero essere dedicati ai talenti emergenti… Basti vedere a chi vengono dati i fondi per “Opera prima” sia nella musica che nel cinema.. Non voglio fare nomi, tanto ci si mette poco a scoprirlo. Per non finire c’è anche una certa esterofilia che spesso spinge gli Italiani a scegliere prodotti esteri invece che artisti nazionali. Non a caso i Theatres des Vampires il 99% dell’attività live la fanno fuori il territorio nazionale..Ed a ben vedere è un controsenso!! “Colleghi” europei, possono contare in un forte supporto nella loro terra di origine, questo gli permette di creare una base per poi spingersi all’estero. Per una band come la nostra invece si deve guardare quasi esclusivamente all’estero se si vuole andare avanti.. Certe volte ci si sente quasi “esiliati”…
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Internet è una grande forma di informazione, ed è sicuramente la più importante rivoluzione culturale degli ultimi 100 anni. Chi vuole avvicinarsi alla nostra musica, lo può fare senza problemi o tramite pagine come Myspace, Facebook o Reverbnation, oppure semplicemente digitando il nostro nome in qualsiasi motore di ricerca. Un ascolto diretto è la cosa migliore che si può chiedere se ci si vuole avvicinare ad una band! E tutto questo è reso possibile dalla rete globale che è internet… Su internet non contano le “finte classifiche” che ti propongono su MTV o su qualche media “specializzato”, chi vale lo vedi subito.. e lo ascolti. Tanto di quello che siamo lo dobbiamo anche ad internet. Non ne ho dubbio a riguardo.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Penso lo faccia a sufficienza. Prendiamo Moonlight Waltz per esempio, è un album che presenta tanti spunti interessanti per un musicista, non a caso siamo stati accompagnati da un trio d’archi per tutta la durata del disco.. ad un attento ascolto si può capire, che quando suoniamo lo facciamo anche divertendoci, perché amiamo il nostro strumento e cerchiamo di valorizzarlo, senza arrivare a soluzioni “barocche” ovviamente. Non ci deve essere nessuna “prima donna” nella band, tutto deve essere equilibrato in modo che funzioni. Non suonerei un genere di musica che mi svilisce! Quindi penso che possiamo ritenerci soddisfatti da questo punto di vista.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Ti dirò, che siamo particolarmente fortunati da questo punto di vista.. Negli ultimi anni abbiamo potuto collaborare con artisti di altissimo livello, ed in genere quando sentiamo il desiderio di collaborare con qualcuno, riusciamo sempre a trovare un modo per farlo.. Abbiamo avuto l’onore e la possibilità di lavorare con Valor dei Christian Death, Gian Pyras dei Cradle of Filth, Bruno Kramm dei Das Ich, Snowy Shaw dei Therion/Mercyful Fate, Eva Breznikar dei Laibach; Cadaveria.. e tantissimi altri, che se non cito al momento è solo perché mi sfuggono adesso, anzi mi scuso da subito perché avrò di sicuro dimenticato qualcuno. Però, si, ci sarebbe qualcuno con il quale mi piacerebbe collaborare!! Mi piacerebbe avere una intro ad un mio disco, recitata da Christopher Lee!!
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Come al solito, mi piace ringraziare le realtà italiane che tanto si sbattono per questo tipo di musica, è facile qui in Italia fare un magazine o una webzine che parla di quello che si è visto da X-Factor e generare interesse.. Più difficile è farlo parlando di questa nostra arte, che sicuramente è di nicchia! Quindi continuate così, e grazie di averci ospitato per questa chiacchierata. Blood is life!
Intervista di Maurizio Mazzarella
Nessun commento:
Posta un commento