Ansa News

mercoledì 3 novembre 2010

EXCITER - Death Machine


Dobbiamo presentare gli Exciter? Penso proprio di no, visto che ci troviamo di fronte ad una di quelle band che ha fatto la storia del metallo mondiale a tutto tondo. La truppa canadese è praticamente attiva da ben trentadue anni e con la realizzazione di questo nuovissimo "Death Machine", edito per la massiccia Massacre Records, giunge alla pubblicazione del proprio decimo album in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a due anni di distanza dal precedente "Thrash, Speed, Burn". Siamo di fronte ad un grandissimo disco heavy metal, che fonde in modo eccellente un velociossimo thrash ad un frizzante speed, capace di restare saldamente ancorato a quello che il classico marchio di fabbrica degli Exciter, che nonostante sia passato tanto tempo dai loro inizi di band, non sentono affatto il bisogno di evolversi in fatto di stile, perché per quanto riguarda la qualità delle canzoni, ci troviamo di fronte ad un disco confezionato con i sacri crismi, sia da un punto di vista compositivo che tecnico. Un esempio? Detto fatto, ascoltate le splendida "Dungeon Descendants" e soffermatevi sull'assolo di chitarra centrale del brano ad opera del mitico John Ricci, vi farà venire i brividi, o meglio, la pelle d'oca. Questo perché non ci troviamo semplicemente dinanzi ad un normale disco del settore, ma siamo di fronte ad un autentico capolavoro, un disco che solo dei musicisti esperti e di straordinaria levatura possono essere capaci di comporre. La capacità principale della band canadese, è poi quella di coniugare l'abilità tecnica e la qualità compositiva, con la grinta, il carisma, la forza e l'energia, tutte componenti contenute in questo pregevole "Death Machine", ovvero il classico disco che farà impazzire di felicità i tantissimi amanti del settore. L'unica nota negativa è forse nella produzione, non del tutto appropriata e non eccellente dal punto di vista del suono, tanto che "Death Machine" a volte sembra più un disco uscito a metà degli anni ottanta che nel 2010, ma questo non cancella il valore assoluto di un disco grandioso. Ascoltate poi la voce Kenny "Metal Mouth" Winter, vi sorprenderà, come tutto il disco del resto.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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