Ansa News

venerdì 29 ottobre 2010

SECRET SPHERE - Profumo di Desiderio Umano


Intervista ai nostrani Secret Sphere in occasione della pubblicazione del loro ultimo album in studio "Archetype", ci risponde per l'occasione il chitarrista della band Marco Pastorino:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Ciao! “ Archetype” è un disco che abbiamo scritto usando tutto quello che avevamo da offrire e soprattutto mettendo il cuore prima di tutto il resto. Per chi conosce i Secret Sphere, il sound rimane quello di sempre, aumentando però prepotentemente le ritmiche heavy metal, e schiacciando ancora una volta sull’accelleratore.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-La band è nata ben 13 anni fa ormai, nel '97 precisamente, e già nel '99 debutta sul mercato con un primo album. Grazie a Mistress Of The Shadowlight appunto e A Time Never Come, il nome dei Secret Sphere inizia a diventare popolare nell’ambiente power metal, raggiungendo grandissimi risultati anche in Giappone. Nel 2003 cambia l’etichetta, passando alla mitica Nuclear Blast. E grazie alla visibilità della label tedesca, con la pubblicazione di Scent Of Human Desir e il seguente Heart & Anger, la band ha l’opportunità di suonare in America, prima di partecipare a diversi tour europei in compagnia di King Diamone e Astral Doors. Nel 2008 cambia ancora l’etichetta e arriva Sweet Blood Theory , che permette ai Secret, di partecipare al tour europeo con Gamma Ray e Freedom Call. E così arriviamo ai giorni nostri e di Archetype.

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome della band è frutto di un’idea comune di Aldo, Ramon e un amico, che pensavano il modo di coniugare in due parole, tutto il concetto musicale che avevano in mente. Un archetipo, se vogliamo collegarci così all’attualità del gruppo.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-In "Archetype", come del resto negli ultimi album, abbiamo voluto parlare di pezzi di vita personali. Si parla d’amore, sia quello che riesce a illuminarti una giornata, sia quello che ti ferisce nel profondo. Parliamo di argomenti quotidiani, parliamo di fatti, guerre ad esempio, che possono sconvolgere completamente i nostri pensieri.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Penso che il nostro modo di mescolare arrangiamenti molto curati , a parti devastanti di metal, siano una delle combinazioni che salta più all’orecchio a primo acchito. La follia sonora nella testa di Aldo ( Lo Nobile, chitarrista e leader della band), riesce a combinare queste dosi di inventiva, a grandi melodie, che ben si innestano in ogni canzone dei Secret.

Come nasce un vostro pezzo?

-Anche in questo caso, è Aldo ad arrivare con le idee. Il compito compositivo, spetta a lui quasi interamente. Solamente negli ultimi momenti , ognuno di noi da una mano per gli arrangiamenti finali, riuscendo così a mettere insieme un bellissimo di mix.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Personalmente, sono legatissimo a tutto questo album. L’ho visto crescere piano piano, ed essendo il primo a cui partecipo, è davvero indefinibile quello che provo riascoltandolo. Le canzoni preferite variano, di settimana in settimana. In questo momento ad esempio è Future che prende il sopravvento sulle altre. Quel mix accattivante tra orchestre, riff speed metal e melodie super dirette, mi continua a colpire in pieno.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Tutti noi ascoltiamo centinaia di band diverse. Credo che proprio grazie a questo, il sound della band sia così particolare. Negli ultimi anni è innegabile l’influenza delle colonne sonore di Danny Ellfman, ma allo stesso modo, nell’ultimo album , è facile sentire riff di chiara estrazione metal core.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Proprio in questi giorni, partirà il tour italiano a supporto di Archetype. Saremo al Mephisto per un grande evento in compagnia di Arthemis, Trick Or Treat e Clairvoyants. Un festival chiamato Italian Headbangers, curato interamente dalle band stesse, che già c’ha visto protagonisti, insieme anche agli Elvenking, a Roma, in Emilia, ecc. Ma questa volta cercheremo davvero di raggiungere ogni punto in Italia. Siamo molto contenti del fatto che torneremo a suonare al Sud, più precisamente a Napoli.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-E’ sicuramente un’idea suggestiva che magari prossimamente realizzeremo. Ma parlando di prossime release , ti confermo che il prossimo mese, usciranno, tramite l’etichetta Metal Mind, le ristampe dei due album Nuclear Blast, Scent Of Human Desire e Heart & Anger, da tempo esauriti.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-La scena italiana è a mio parere di altissimo livello. Non ha niente da invidiare alla scena tedesca o scandinava. Band come Rhapsody, Lacuna Coil, ma anche Elvenking e Dgm, hanno dimostrato tutto il loro valore negli anni di carriera. Penso che i problemi per la scena, sia soprattutto dovuto al fatto che i concerti, a parte i grandi nomi, sono poco seguiti e parecchie volte mal gestiti. Ma con una vena di positività, sono molto ottimista per il futuro, visto che negli ultimi anni sono usciti diversi eventi, festival o persone in generale, in grado davvero di fare la differenza in questa scena, che mi fa molto piacere definire, più viva che mai.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Semplicemente è stata un’arma a doppio taglio; se da una parte per le band che iniziano sembra più facile venire fuori e salire alla ribalta, dall’altra corrisponde ad una serie di problemi piuttosto gravi come la crisi di vendite. Nel metal penso che il fenomeno sia meno generalizzato rispetto al pop e al rock in generale, in quanto i veri fan del genere continuano a sostenere le band heavy.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Fin da subito, da quando a inizio 2009 sono entrato nella band, ho subito trovato persone ricche di talento con cui dividere il palco. Uno dei primi insegnamenti che ho avuto, è stato il fatto che non conta quanto è valorizzato il talento di ogni componente, piuttosto è di gran lunga più importante mettersi completamente in gioco simultaneamente per creare qualcosa di magico, che solo con il massimo di ognuno di noi ,sei nel nostro caso, diventa possibile.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Un sogno che avevo anni fa, era quello di dividere il palco con Kay Hansen e i suoi Gamma Ray, il primo concerto che vidi anni fa. Quello si è avverato completamente. Mi piacerebbe dividere il palco con decine e decine di band, ma ora come ora, sarei entusiasta di dividere il palco con i Symphony X.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Grazie mille a te Maurizio e a Informazione Metal, che continua incessante a supportare il metal tricolore. Ricordatevi ragazzi che è grazie a personaggi di questo tipo se i sogni formati dal metallo, un giorno potranno realizzarsi.

Intervista di Maurizio Mazzarella

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