Tornano in cuneesi Anthenora con questo terzo lavoro (a parte una serie di demo ed un ep) dopo Soulgrinder del 2006, ancora una volta su My Graveyard Production e con qualche novità nella formazione che vede l’innesto di Danilo Bar (proprio lui… dei ben più blasonati White Skull) all’altra chitarra,che insieme al buon Stefano Pomero forma un’accoppiata micidiale, e Marco ‘Kaste’ Castellano al basso, musicista di notevole spessore che fa ‘sentire’ il suo strumento. Naturalmente è l’intero ‘wall of sound’ della band a beneficiarne, dato che ad ascolto concluso possiamo dire che The Ghosts Of Iwo Jima è un bel platter di heavy metal granitico e possente che si fa ascoltare con piacere. Machine Gunner è l’opener che ti aspetti in un lavoro di questo tipo,rabbiosa ed aggressiva grazie anche al cantato di Gigi Bonasea, non poco ’incazzato’ e roco al punto giusto,ma capace anche di notevoli acuti quando serve. In The Sniper e Valkiria i due axeman danno un saggio della simbiosi creatasi tra di loro con duetti e scambi solistici, supportati da una sezione ritmica tritatutto. Dopo l’anthemica The Old Guard e la rimicamente anomala (almeno nell’introduzione e comunque in senso buono) A Bridge Too Far arriva l’intensa e riflessiva Her Eyes,una metal ballad che personalmente mi è piaciuta davvero. Quelli che seguono sono brani che mantengono il tiro elevato sino a sfociare nella conclusiva ed anthemica title track. Nel rilevare che gli ottimi suoni del disco sono prodotti da Tony ‘Mad’ Fontò (White Skull) e che l’artwork che accompagna la confezione è davvero bello e suggestivo, consigliamo vivamente questo lavoro a tutti i defender ‘all’ascolto’.
Voto: 8/10
Salvatore Mazzarella
Voto: 8/10
Salvatore Mazzarella
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