Ansa News

mercoledì 1 settembre 2010

PERIPHERY - Periphery


Roadrunner,sempre attenta nel guardarsi attorno e spesso in anticipo sulle altre labels nel proporre bands che possano segnare i prossimi trends musicali, rilascia il debutto degli americani Periphery,già attivi da tempo e conosciuti grazie al materiale di alta qualità precedentemente diffuso su web (…e qui riregistrato in modo ottimale) grazie al quale hanno un mucchio di serate già fissate. Il gruppo in sede d’intervista definisce il suo stile come progressive metal melodico e polimetrico, la critica lo definisce come un incrocio tra progressive metal,metalcore e mathcore…Entrambi hanno ragione perché la musica dei Periphery è talmente articolata,varia,spigolosa e complessa che riesce ad abbracciare tutti i termini pronunciati prima,anzi è proprio questa la novità: partire da una band di riferimento come i Meshuggah,mutuarne le ritmiche meccaniche,intricate e caotiche ed infarcirle di groove e melodie grazie al lavoro delle tre chitarre che sono delle schegge impazzite lungo tutta la durata del disco. Ovunque ci sono scale eseguite ad una velocità micidiale, non necessariamente negli assoli ma anche in fase di armonizzazione, magari con le altre due chitarre che disegnano altre trame appoggiandosi alla granitica sezione ritmica. La violenza viene alternata ad altri momenti in cui il sapiente uso degli arpeggi e delle voci creano atmosfere rilassanti prima di riprendere le ‘cannonate’. Non ci sono brani che spiccano rispetto ad altri,ognuno fa storia a se pregno di svariate peculiarità. Certo non è un disco di facile assimilazione ma dopo ripetuti ascolti regala svariate soddisfazioni all’ascoltatore. In questo senso possiamo dire che la musica dei Periphery è realmente progressiva,anzi (…e Roadrunner come dicevamo prima avrà fiutato il trend) sarà la nuova frontiera del progressive metal…

Voto: 8/10

Salvatore Mazzarella

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