Intervista ai bolognesi In Tormentata Quiete in occasione della pubblicazione del loro ultimo disco "Teatroelementale". Ci rispondono il batterista della band Francesco Papparella ed il tastierista Antonio Ricco:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
Francesco: “Teatroelementale” è frutto di un lungo processo compositivo durato ben 4 anni! Non siamo di certo una band per così dire prolifica, ma ciò dipende unicamente dalla nostra creatività alla quale non vogliamo porre vincoli o scadenze. L'album di per sé affonda le radici nel metal estremo sposando però vari stilemi musicali, come il prog, il rock, il folk e la musica leggera italiana per citarne alcuni. E' dunque un opera non proprio immediata e per molti saranno necessari numerosi ascolti prima di apprezzarne le qualità! Ad ogni modo, al di là della sua complessità “Teatroelementale” è, a mio avviso, un album estremamente sincero e genuino e per gli amanti della musica in generale.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
Francesco: Il progetto ITQ è nato nel '98 per opera di Antonio (tastiera) e Lorenzo (chitarra) spinti dalla volontà di creare un sound innovativo che potesse amalgamare la musica popolare italiana con la potenza del metal estremo! Da lì a poco entrai a far parte della band e rimasi subito affascinato dall' espressività dei brani e dall' enorme potenziale degli stessi! Dopo di che Marco (screams) e Giannico (voce pulita) furono dei nostri, apportando così una forte iniezione di energia e teatralità alle composizioni! Correva l'anno 2000 e decidemmo di registrare presso i “Fear Studio” la nostra prima incisione che prese il nome de “I Tre Attimi del Silenzio”. Tale ep fu accolto positivamente dalla critica e tutt'ora sono in molti ancora, a tesserne le qualità artistiche. Successivamente Giannico (voce pulita) abbandonò il progetto per ragioni personali ma fu prontamente sostituito dall' attuale cantante, Gianni. Con questa formazione, coadiuvata da Gb (sessionist per le partiture di basso) entrammo in studio per incidere il nostro primo full-lenght “ In Tormentata Quiete” (sotto Dawn of Sadness)! Quest' ultimo ebbe responsi importanti sia a livello nazionale che nel resto del mondo e ci permise di far girar , ulteriormente, il nome ITQ nei circuiti underground e non. A distanza di tempo dopo varie vicissitudini e con l'entrata in pianta stabile di Maurizio al basso, eccoci approdare nuovamente ai Fear Studio per registrare la nostra ultima fatica che finalmente ha visto la luce lo scorso 12 ottobre per l'etichetta nostrana My Kingdom Music!
Come è nato invece il nome della band?
Francesco: E' stato Lorenzo a coniare questo nome ossimorico! Dapprima ci piacque per la sua musicalità dopo di che trovammo che si sposava perfettamente con la nostra musica, così piena di contrasti, luci ed ombre..
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
Antonio: Diciamo che mi lascio ispirare da tutto ciò che mi circonda. Solitamente ho un'idea in testa, lascio che questa maturi (arricchendola con riflessioni che possono nascere dall'osservazione, dalla lettura, dall'ascolto e da tutto ciò che mi circonda) finchè non diviene spontaneamente parole e versi.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
Francesco: Bhè, penso che la nostra musica abbia una personalità propria! Sono, infatti svariati, gli elementi che possono incuriosire un nostro potenziale ascoltatore! Il cantato in italiano, per esempio. E' singolare infatti, ai giorni nostri, ascoltare una metal-band dall' Italia, le cui liriche sono in lingua madre! Per noi è stata una scelta automatica! Siamo italiani, abbiamo una lingua così ricca e musicale! Siamo molto legati alla nostra terra, ci siamo nati e penso che ogni artista dovrebbe far capire al proprio ascoltatore da dove proviene! A mio avviso è un aspetto non trascurabile! Dal punto di vista musicale, come ho già detto nel corso dell'intervista, la nostra musica fonde sapientemente e con naturalezza, generi musicali distanti tra loro come il pop/rock ed il death/black-metal e ciò non è da tutti!
Come nasce un vostro pezzo?
Francesco: I nostri pezzi nascono molto spontaneamente! Non siamo certo persone che si siedono a tavolino per pianificare o cercare di far suonare i pezzi in una data maniera. Diamo semplicemente sfogo al nostro estro creativo cercando di essere noi stessi e trasponendo in musica tutte le nostre sensazioni, emozioni senza troppi fronzoli.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
Francesco: Del Mare alla Luna è forse il pezzo dove abbiamo osato di più! E' tra l'altro l'ultimo brano che abbiamo composto e corona la conclusione di “Teatroelementale”! Vado molto fiero di questo brano! E' così moody, così mutevole, così intransigente, esce fuori da ogni logica! La parte iniziale ,molto gioiosa, può far sovvenire i Toto, quella centrale invece è granitica e senza fronzoli (metal per l'appunto) mentre negli ultimi minuti finali si passa da cori di musica leggera a screams black con giri di chitarra forsennati e batteria martellante! Dunque per me è Del Mare alla Luna il pezzo top!
Antonio: Sono legato a tutti i nostri pezzi ma se proprio devo citarne uno, menzionerei “Il Pianto della Terra”. Non so veramente il perchè. Diciamo che trovo la parte centrale di chitarra, veramente drammatica. Ogni volta che l'ascolto penso: “questo è veramente il pianto della terra”.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Francesco: Diciamo che non ci sono band che abbiano influenzato direttamente il nostro sound! Certo ognuno di noi c'ha i propri ascolti, ma se esistono riferimenti espliciti ad altri gruppi..bhè, penso che questi siano puramente inconsci! In molti hanno cercato di etichettare il nostro sound e nel farlo sono saltati fuori i nomi di bands più disparati tipo CCCP, Devil Doll, Modena City Ramblers, Il Banco del Mutuo Soccorso (per citarne alcuni) che tra l'altro non conosco e che comunque, ahimè, non ho mai ascoltato!
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
Francesco: Dovremmo partecipare ad un mini-tour sponsorizzato dalla nostra etichetta (My Kingdom Music) che dovrebbe tocchere varie città del nord-Italia (l'autunno prossimo) ma purtroppo tutto è ancora da definirsi. Provvederemo inoltre alla ristampa del nostro primissimo lavoro “I Tre Attimi del Silenzio” (rimasterizzato) con un packaging tutto nuovo e inclusi alcuni inediti! Ad ogni modo visitate pure il nostro Myspace (myspace.com/intormentataquiete) per eventuali aggiornamenti sulle nostre attività.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Francesco: Ora come ora non abbiamo ancora vagliato queste ipotesi.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
Antonio: La scena musicale italiana non esiste! Ci sono moltissime bands valide (Malnàtt, Juggernaut, Novembre, Infernal Angels, Through Your Silence, Vade Aratro, per citarne alcune) ma non c'è un vero e proprio aiuto reciproco. Guarda la scena scandinava ad esempio, (o quella tedesca od un'altra qualsiasi), se leggi i vari guests, vedi che bene o male c'è sempre qualcuno che aiuta qualcun'altro, se devono suonare live ed hanno problemi si aiutano sempre vicendevolmente (quante volte se un chitarrista era impossibilitato, c'era sempre il sostituto di un altro gruppo pronto all'opera), insomma, la parola scena ha un significato. In Italia invece non c'è questo senso di coesione, di unione, non c'è neanche quell'invidia che molti dicono (io non invidio nessuno e sono stracerto che nessuno invidi noi) semplicemente siamo concentrati su noi stessi. Un vero peccato, ma bisogna accettarlo come dato di fatto ormai.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
Francesco: Internet è sicuramente un grosso mezzo di informazione! Da una parte ci ha messo in contatto diretto col mondo divulgando la nostra musica in quasi ogni angolo della terra, dall'altra il free-downloading non ci ha certo giovato! Confido comunque nel buon senso delle persone e spero che, nel caso queste, apprezzino i nostri lavori (una volta scaricati gratuitamente) provvedino poi a comprare i cd originali.
Antonio: Io credo che non ci sia consapevolezza del danno che il download selvaggio infligge. Sono d'accordo sul fatto che non sia più opportuno comprare a scatola chiusa. Ma se, ascoltando un gruppo, lo si ritiene bello (o addirittura fantastico) e non si compra il CD, bhè..sono dell'avviso che quel gruppo sia destinato a morire. I grandi nomi hanno diverse possibilità per sopravvivere (concerti, vendita di gadget etc..) e vivere bene, ma piccole realtà come la nostra (che non possono contare su una mega distribuzione), devono necessariamente attingere dai propri fondi (per produrre dischi e quant'altro), perciò devono vendere o altrimenti nessuno vorrà investirà su di loro, un domani.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
Francesco: Direi moltissimo! Ognuno di noi ha pressochè carta bianca in sede compositiva perciò questo ci permette di sperimentare molto e di confrontarci l'un l'altro arricchendoci. Personalmente non credo di essere talentuoso, o comunque per me la cosa più importante è fare quello che mi piace fare, dunque suonare la batteria e gli In Tormentata Quiete mi permettono questo :)
Antonio: Io non credo di avere un particolare talento. Quello che posso dire è che le mie idee sono libere di diventare musica e questo mi fa sentire bene.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
Antonio: Musicalmente parlando adoro la voce di Maria Carta e mi piacerebbe molto poter collaborare con lei, un giorno. Sarebbe inoltre fantastico per me “jazzare” e/o improvvisare con un pittore e realizzare con quest'ultimo, un'opera artistica che tragga ispirazione dalle sue visioni su tela.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Francesco: Grazie per lo spazio concessoci! Invito tutti i vostri lettori a dare un'ascoltata a “Teatroelementale”, è un album molto sincero e per coloro a cui piace la musica in generale!
Un saluto a tutti!
Antonio: Vorrei ringraziare Luca Antoniazzi, curatore del progetto grafico di “Teatroelementale”, e Alex Mercatali, il nostro personale fotografo, nonché ideatore di tutte quelle che sono le immagini che compongono il booklet del nostro ultimo lavoro. Senza di loro la nostra musica non potrebbe mai divenire immagine. I nostri libretti rappresentano un valore aggiunto, dunque, per capire a fondo la nostra proposta, è necessario che vi lasciate accompagnare dalle immagini presenti in essi, durante l'ascolto dei brani. Pertanto compratevi il CD per poter viaggiare all'interno del mondo che gli ITQ hanno creato per voi. Saluti!
Intervista di Maurizio Mazzarella
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
Francesco: “Teatroelementale” è frutto di un lungo processo compositivo durato ben 4 anni! Non siamo di certo una band per così dire prolifica, ma ciò dipende unicamente dalla nostra creatività alla quale non vogliamo porre vincoli o scadenze. L'album di per sé affonda le radici nel metal estremo sposando però vari stilemi musicali, come il prog, il rock, il folk e la musica leggera italiana per citarne alcuni. E' dunque un opera non proprio immediata e per molti saranno necessari numerosi ascolti prima di apprezzarne le qualità! Ad ogni modo, al di là della sua complessità “Teatroelementale” è, a mio avviso, un album estremamente sincero e genuino e per gli amanti della musica in generale.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
Francesco: Il progetto ITQ è nato nel '98 per opera di Antonio (tastiera) e Lorenzo (chitarra) spinti dalla volontà di creare un sound innovativo che potesse amalgamare la musica popolare italiana con la potenza del metal estremo! Da lì a poco entrai a far parte della band e rimasi subito affascinato dall' espressività dei brani e dall' enorme potenziale degli stessi! Dopo di che Marco (screams) e Giannico (voce pulita) furono dei nostri, apportando così una forte iniezione di energia e teatralità alle composizioni! Correva l'anno 2000 e decidemmo di registrare presso i “Fear Studio” la nostra prima incisione che prese il nome de “I Tre Attimi del Silenzio”. Tale ep fu accolto positivamente dalla critica e tutt'ora sono in molti ancora, a tesserne le qualità artistiche. Successivamente Giannico (voce pulita) abbandonò il progetto per ragioni personali ma fu prontamente sostituito dall' attuale cantante, Gianni. Con questa formazione, coadiuvata da Gb (sessionist per le partiture di basso) entrammo in studio per incidere il nostro primo full-lenght “ In Tormentata Quiete” (sotto Dawn of Sadness)! Quest' ultimo ebbe responsi importanti sia a livello nazionale che nel resto del mondo e ci permise di far girar , ulteriormente, il nome ITQ nei circuiti underground e non. A distanza di tempo dopo varie vicissitudini e con l'entrata in pianta stabile di Maurizio al basso, eccoci approdare nuovamente ai Fear Studio per registrare la nostra ultima fatica che finalmente ha visto la luce lo scorso 12 ottobre per l'etichetta nostrana My Kingdom Music!
Come è nato invece il nome della band?
Francesco: E' stato Lorenzo a coniare questo nome ossimorico! Dapprima ci piacque per la sua musicalità dopo di che trovammo che si sposava perfettamente con la nostra musica, così piena di contrasti, luci ed ombre..
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
Antonio: Diciamo che mi lascio ispirare da tutto ciò che mi circonda. Solitamente ho un'idea in testa, lascio che questa maturi (arricchendola con riflessioni che possono nascere dall'osservazione, dalla lettura, dall'ascolto e da tutto ciò che mi circonda) finchè non diviene spontaneamente parole e versi.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
Francesco: Bhè, penso che la nostra musica abbia una personalità propria! Sono, infatti svariati, gli elementi che possono incuriosire un nostro potenziale ascoltatore! Il cantato in italiano, per esempio. E' singolare infatti, ai giorni nostri, ascoltare una metal-band dall' Italia, le cui liriche sono in lingua madre! Per noi è stata una scelta automatica! Siamo italiani, abbiamo una lingua così ricca e musicale! Siamo molto legati alla nostra terra, ci siamo nati e penso che ogni artista dovrebbe far capire al proprio ascoltatore da dove proviene! A mio avviso è un aspetto non trascurabile! Dal punto di vista musicale, come ho già detto nel corso dell'intervista, la nostra musica fonde sapientemente e con naturalezza, generi musicali distanti tra loro come il pop/rock ed il death/black-metal e ciò non è da tutti!
Come nasce un vostro pezzo?
Francesco: I nostri pezzi nascono molto spontaneamente! Non siamo certo persone che si siedono a tavolino per pianificare o cercare di far suonare i pezzi in una data maniera. Diamo semplicemente sfogo al nostro estro creativo cercando di essere noi stessi e trasponendo in musica tutte le nostre sensazioni, emozioni senza troppi fronzoli.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
Francesco: Del Mare alla Luna è forse il pezzo dove abbiamo osato di più! E' tra l'altro l'ultimo brano che abbiamo composto e corona la conclusione di “Teatroelementale”! Vado molto fiero di questo brano! E' così moody, così mutevole, così intransigente, esce fuori da ogni logica! La parte iniziale ,molto gioiosa, può far sovvenire i Toto, quella centrale invece è granitica e senza fronzoli (metal per l'appunto) mentre negli ultimi minuti finali si passa da cori di musica leggera a screams black con giri di chitarra forsennati e batteria martellante! Dunque per me è Del Mare alla Luna il pezzo top!
Antonio: Sono legato a tutti i nostri pezzi ma se proprio devo citarne uno, menzionerei “Il Pianto della Terra”. Non so veramente il perchè. Diciamo che trovo la parte centrale di chitarra, veramente drammatica. Ogni volta che l'ascolto penso: “questo è veramente il pianto della terra”.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Francesco: Diciamo che non ci sono band che abbiano influenzato direttamente il nostro sound! Certo ognuno di noi c'ha i propri ascolti, ma se esistono riferimenti espliciti ad altri gruppi..bhè, penso che questi siano puramente inconsci! In molti hanno cercato di etichettare il nostro sound e nel farlo sono saltati fuori i nomi di bands più disparati tipo CCCP, Devil Doll, Modena City Ramblers, Il Banco del Mutuo Soccorso (per citarne alcuni) che tra l'altro non conosco e che comunque, ahimè, non ho mai ascoltato!
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
Francesco: Dovremmo partecipare ad un mini-tour sponsorizzato dalla nostra etichetta (My Kingdom Music) che dovrebbe tocchere varie città del nord-Italia (l'autunno prossimo) ma purtroppo tutto è ancora da definirsi. Provvederemo inoltre alla ristampa del nostro primissimo lavoro “I Tre Attimi del Silenzio” (rimasterizzato) con un packaging tutto nuovo e inclusi alcuni inediti! Ad ogni modo visitate pure il nostro Myspace (myspace.com/intormentataquiete) per eventuali aggiornamenti sulle nostre attività.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Francesco: Ora come ora non abbiamo ancora vagliato queste ipotesi.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
Antonio: La scena musicale italiana non esiste! Ci sono moltissime bands valide (Malnàtt, Juggernaut, Novembre, Infernal Angels, Through Your Silence, Vade Aratro, per citarne alcune) ma non c'è un vero e proprio aiuto reciproco. Guarda la scena scandinava ad esempio, (o quella tedesca od un'altra qualsiasi), se leggi i vari guests, vedi che bene o male c'è sempre qualcuno che aiuta qualcun'altro, se devono suonare live ed hanno problemi si aiutano sempre vicendevolmente (quante volte se un chitarrista era impossibilitato, c'era sempre il sostituto di un altro gruppo pronto all'opera), insomma, la parola scena ha un significato. In Italia invece non c'è questo senso di coesione, di unione, non c'è neanche quell'invidia che molti dicono (io non invidio nessuno e sono stracerto che nessuno invidi noi) semplicemente siamo concentrati su noi stessi. Un vero peccato, ma bisogna accettarlo come dato di fatto ormai.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
Francesco: Internet è sicuramente un grosso mezzo di informazione! Da una parte ci ha messo in contatto diretto col mondo divulgando la nostra musica in quasi ogni angolo della terra, dall'altra il free-downloading non ci ha certo giovato! Confido comunque nel buon senso delle persone e spero che, nel caso queste, apprezzino i nostri lavori (una volta scaricati gratuitamente) provvedino poi a comprare i cd originali.
Antonio: Io credo che non ci sia consapevolezza del danno che il download selvaggio infligge. Sono d'accordo sul fatto che non sia più opportuno comprare a scatola chiusa. Ma se, ascoltando un gruppo, lo si ritiene bello (o addirittura fantastico) e non si compra il CD, bhè..sono dell'avviso che quel gruppo sia destinato a morire. I grandi nomi hanno diverse possibilità per sopravvivere (concerti, vendita di gadget etc..) e vivere bene, ma piccole realtà come la nostra (che non possono contare su una mega distribuzione), devono necessariamente attingere dai propri fondi (per produrre dischi e quant'altro), perciò devono vendere o altrimenti nessuno vorrà investirà su di loro, un domani.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
Francesco: Direi moltissimo! Ognuno di noi ha pressochè carta bianca in sede compositiva perciò questo ci permette di sperimentare molto e di confrontarci l'un l'altro arricchendoci. Personalmente non credo di essere talentuoso, o comunque per me la cosa più importante è fare quello che mi piace fare, dunque suonare la batteria e gli In Tormentata Quiete mi permettono questo :)
Antonio: Io non credo di avere un particolare talento. Quello che posso dire è che le mie idee sono libere di diventare musica e questo mi fa sentire bene.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
Antonio: Musicalmente parlando adoro la voce di Maria Carta e mi piacerebbe molto poter collaborare con lei, un giorno. Sarebbe inoltre fantastico per me “jazzare” e/o improvvisare con un pittore e realizzare con quest'ultimo, un'opera artistica che tragga ispirazione dalle sue visioni su tela.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Francesco: Grazie per lo spazio concessoci! Invito tutti i vostri lettori a dare un'ascoltata a “Teatroelementale”, è un album molto sincero e per coloro a cui piace la musica in generale!
Un saluto a tutti!
Antonio: Vorrei ringraziare Luca Antoniazzi, curatore del progetto grafico di “Teatroelementale”, e Alex Mercatali, il nostro personale fotografo, nonché ideatore di tutte quelle che sono le immagini che compongono il booklet del nostro ultimo lavoro. Senza di loro la nostra musica non potrebbe mai divenire immagine. I nostri libretti rappresentano un valore aggiunto, dunque, per capire a fondo la nostra proposta, è necessario che vi lasciate accompagnare dalle immagini presenti in essi, durante l'ascolto dei brani. Pertanto compratevi il CD per poter viaggiare all'interno del mondo che gli ITQ hanno creato per voi. Saluti!
Intervista di Maurizio Mazzarella
Nessun commento:
Posta un commento