Ansa News

mercoledì 5 maggio 2010

SPELLBLAST - Il Vento Freddo della Morte


Intervista ai lombardi Spellblast in occasione della pubblicazione del loro ultimo album "Battlecry", ci risponde il chitarrista della band Luca Arzuffi:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Ciao Maurizio, Battlecry è il nostro ultimo lavoro prodotto tra il 2009 e il 2010 presso i noti New Sin Studio di Loria sotto supervisione del grande Luigi Stefanini. Lo consideriamo un ottimo disco, molto curato e….. molto Metal! lo consiglio a tutti gli amanti del genere (n.b. PUBBLICITA’).

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-Nasce quasi per caso, da quattro amici con la stessa passione per la musica. Nasce nel ’99 e raccoglie inizialmente ragazzi da vari paesi della provincia bergamasca.

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome è nato da un’idea del primo cantante della band. Ha voluto prendere il nome SpellBlast da un famoso gioco di carte ‘’Magic The Gatering’’ nel quale compare una carta denominata SPELLBLAST…. Del resto, la band è nata suonando power metal da tematiche fantasy!

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Come avrai potuto ascoltare questo album è totalmente incentrato sulla mitologia norrena, si narra di guerrieri e battaglie epiche, il costante confronto con la morte e il rapporto con essa. Le tematiche fantasy spensierate di Horns Of Silence lasciano spazio all’epicità su Battlecry.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Forse quella miscela di Power metal e Folk / Epic…. Credo che la più grande qualità del nostro album sia la varietà dei brani presenti al suo interno seppur essi mantengano uno style personale, puramente SpellBlast.

Come nasce un vostro pezzo?

-Nasce da me e Claudio, abbozziamo i brani scrivendoli al computer con l’utilizzo di vari software che ci permettono di riprodurre il tutto in midi. Dopodiché il tutto passa di mano in mano agli altri ragazzi che implementano con le loro idee. Solo dopo la completa stesura ci ritroviamo in studio per provare tutti insieme e apportare le ultime modifiche!

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Personalmente a all’accoppiata Heroes / Slaughter. Sono due brani nati in modo molto particolare, quasi in sintonia l’uno con l’altro. Io e Claudio ci ritroviamo una sera e presentiamo i due brani composti, io a lui Heroes e lui a me Slaughter… ci accorgiamo che nelle tonalità e nella metrica molte sfumature risultano simili ed insieme decidiamo di legarli in un unico History Of A Siege pt. 1 e pt. 2.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-E’ una domanda ricorrente alla quale non ci sentiamo mai di rispondere in modo preciso… abbiamo tutti gusti alquanto differenti anche se, essendo io e Claudio i principali compositori, ti posso citare nomi che sicuramente possono accomunarci: sicuramente, per fare qualche nome, Blind Guardian, Finntroll / Moonsorrow e Vintersorg.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Un tour vero e proprio per la promozione del disco non ci sarà ma sicuramente avremo modo di presentare l’album in sede live!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Nulla di tutto ciò per ora, ci si può pensare in futuro! Ti confesso che è nei piani ma non abbiamo ancora un progetto preciso per un disco live o DVD.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Purtroppo la scena musicale generale è un po’ in declino. E’ un periodo molto particolare e la gente (dai consumatori alle label) investono molto poco sulle nuove realtà musicali. La musica è ferma al passato e così facendo sono convinto che non ci sarà futuro. Le problematiche più grosse poi sono in sede live, sempre più cover band sulle quali sempre si polemizza ma che la gente va sempre a vedere e sempre meno band di produzione sui palchi.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Sicuramente ci ha dato una mano. Ci ha permesso di farci conoscere in tutto il mondo! Internet può danneggiare, a mio parere, un altro tipo di realtà musicale… Chi ascolta metal, in genere, ci tiene a supportare la band che segue comprando il suo disco.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Molto, ma valorizza prima di tutto il nostro “cervello” di musicisti. Cerchiamo sempre di comporre brani che diano valore alle nostre qualità prima di tutto compositive e poi tecniche. Cerchiamo di non lasciare nulla al caso e di comporre sempre un disco a “tutto tondo” tenendo presente la qualità dell’intero album e non dei singoli brani, tant’è che molto materiale è stato scartato proprio in chiusura del disco.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Credimi, ce ne sono tantissimi… senza fare tutti i nomi per me personalmente sarebbe un onore avere, come sopra citato, il grandissimo Vintersorg. Lo considero un genio.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto, i lettori di informazione metal per la pazienza di arrivare fino in fondo a leggere queste righe e tutti voi della redazione. See ya on stage brothers.

Intervista di Maurizio Mazzarella

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