Ansa News

lunedì 24 maggio 2010

DRAGON'S CAVE - Dalle Ceneri del Fuoco


Intervista agli ex Fire Trails Dragon's Cave, in occasione della pubblicazione del proprio disco d'esordio "Elektro Motion". Ci risponde il chitarrista, cantante e leader del gruppo Steve Angarthal:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Il disco di esordio dei Dragon’s Cave si intitola “Elektro Motion” ed è il progetto solista di Steve Angarthal che oltre alle parti di chitarra si presenta nella veste di cantante. La formazione del gruppo vede Mario Giannini alla batteria e Larsen Premoli alle tastiere e al basso Pasko; nel disco è anche presente come special guest Mario Riso alle percussioni

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-Come ti dicevo i Dragon’s Cave sono nati per la mia volontà di realizzare un progetto solista che all’inizio avrebbe dovuto essere parallelo al mio impregno con i Fire Trails. Poi, viste le vicissitudini che hanno portato alla fine del progetto Fire Trails, è diventato il mio impegno principale. Per me è stato piuttosto naturale coinvolgere Mario e Larsen miei compagni di avventure nei Fire Trails, poiché li considero degli ottimi musicisti e delle persone sulle quali contare anche negli aspetti non musicali della vita. Con loro si è formato il nucleo principale dei Dragon’s Cave che si è completato più recentemente con l’arrivo di Pasko al basso che si è rivelato ottimo nell’integrazione con la band !

Come è nato invece il nome della band?

-Il nome del gruppo è stato preso dal nome di una sezione del mio vecchio sito, dove avevo messo dei brani di diversa estrazione stilistica: quella sezione rappresentava un modo per far sapere che la mia idea di musica andava oltre quello che si poteva evincere dai Fire Trails, ed è per questo che questo nuovo progetto ha preso questo nome; poter creare una realtà musicale imperniata sul rock ma non vincolata da clichè e limiti stilistici.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-I testi prendono ispirazione principalmente dalla quotidianità o da situazioni che ispirano un’emozione o una visione su differenti tematiche. Anche in alcuni brani strumentali ho messo delle parole, a volte recitate nel brano a volte solo citate nel booklet, che fanno un po’ da chiave di lettura del brano stesso. Il testo è importante per me perché completa il quadro sonoro di una canzone, anche se per me nasce sempre prima la musica delle parole.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-"Elektro Motion" è nato come un modo per mostrare i vari modi di fare musica che mi appartengono per natura, e già dai feedback che stiamo ricevendo sembra proprio che questa varietà stilistica siano la chiave che più intriga gli ascoltatori e li tiene incollati all’ascolto. Infatti, il disco contiene strumentali elettrici, momenti acustici molti eterei e canzoni rock forti e con un mix particolare di energia e melodia.

Come nasce un vostro pezzo?

-In momenti non prestabiliti una sorta di spirito creativo passa attraverso di me e la musica prende vita da se! Poi la competenza ed il pensiero analizzano, scremano e sistemano ciò che eventualmente può essere migliorato a seconda dei casi. Brani come sunny sky ad esempio sono nati di getto così come li si sente nel disco, altri invece hanno subito un processo di elaborazione più o meno lungo, ad esempio Drifting on in origine era nata come un ibrido tra il flamenco ed il rock ma poi si è spostato più sul sound heavy pur mantenendone l’essenza.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Questo è un disco che ho vissuto intensamente e che, nonostante le infinite ore di lavoro dedicatogli, non mi stanco mai di ascoltare! Ogni traccia di Elektro Motion ha una sua magia particolare e sono tutte importanti!

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Non ho seguito un riferimento per arrivare sin qui, semplicemente lungo la strada si ascolta e si assorbono varie influenze che possono dare il loro apporto per la formazione stilistica. Personalmente ascolto molti generi musicali; da Deep Purple a Steve Vai, passando per Vivaldi, Coltrane, Paco de Lucia, o la Aguilera… ogni musica può darti qualcosa di diverso, alcune non ti catturano altre ti rimangono impresse nel cervello e nell’anima per sempre.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Stiamo cercando di organizzare il supporto live del disco anche se la situazione italiana sta vivendo un momento di saturazione e difficoltà nell’organizzazione degli eventi live. Nel frattempo, stiamo iniziando la promozione anche in Europa, soprattutto nel regno unito dove speriamo presto di poter portare la nostra musica!

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Mi sembra un po’ presto ora, magari nel futuro.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-Come ti dicevo prima la situazione è la peggiore che io abbia mai visto finora: tutto è purtroppo incentrato sulla crisi economica mondiale che non agevola le cose. Se poi ci metti che in Italia il music biz è una sorta di giungla senza regole hai già capito che è un delirio. Credo comunque che il demone che si sta ingoiando la musica e l’arte in genere sia la possibilità incontrollata di avere musica,film e qualsiasi contenuto del pensiero umano scaricato illegalmente da internet. Il P2P è una vera follia che porta, secondo me, verso un deserto culturale fatto di mediocrità senza l’eccellenza di chi dedica una vita intera a un arte come, nel mio caso, la musica. Credete forse che band come Deep Purple o Led Zeppelin avrebbero potuto fare ciò che hanno fatto se non avessero avuto una casa discografica e un management di primo livello? Al di là del loro intrinseco valore, io no!

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Stiamo utilizzando tutti i mezzi di comunicazione che la rete offre ed in questo sono felice di potermi muovere e creare connections attraverso la rete! Sicuramente in questo momento per noi è un grosso supporto tecnico, i danni saranno quelli che ti dicevo prima, probabilmente…

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Il genere che suoniamo è imperniato sulle capacità tecniche ed espressive di ogni singolo strumento, ma per me deve sempre prima venire la musica della tecnica. Quindi ciò che viene fuori ha un forte impatto sia per il contenuto musicale che per quello tecnico.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Fino a pochi giorni fa avrei potuto sperare di suonare con il grande Ronnie James Dio, ma ora non credo sarà possibile… è stato per me il più grande cantante che il rock abbia mai avuto sia nel talento vocale che nella scrittura dei brani!

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Ascoltate, se non lo avete già fatto, i Dragon’s Cave ed il nuovo disco “Elektro Motion” è qualcosa di unico che merita di essere ascoltato e che è in grado di stupirvi davvero! Spero poi di poter suonare in ogni luogo per potervi avere tra il pubblico e magari chissà…farci una birra insieme!

Intervista di Maurizio Mazzarella

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