Ansa News

sabato 10 aprile 2010

STRANA OFFICINA - Amore e Fuoco


Intervista alla mitica Strana Officina in occasione della pubblicazione del loro ultimo album "Rising To The Call", ci risponde il grande Rolando "Rola" Cappanera, batterista della band:

Un nuovo album e questa volta finalmente composto da brani inediti. Era quello che i fans aspettavano da ben ventidue anni… Ce ne parlate?

-Era anche quello che noi cercavamo da ventidue anni!!! (ride n.d.r.) L’album è strepitoso, almeno questo è il nostro giudizio. Io stesso lo faccio girare nello stereo della macchina e questa non è una banalità, perchè dopo avere finito un album ed averci lavorato sodo per mesi, vorresti non ascoltarlo più!! A parte questo, siamo molto soddisfatti del risultato soprattutto pensando all’attesa che c’era intorno a questo disco. Per noi era una grossa responsabilità dover rimanere a dei livelli alti per non tradire il passato. Siamo soddisfatti della produzione; il suono è potente e caldo non seguendo la linea che oggi hanno tracciato le nuove produzioni Metal un po’ troppo pulite e definite al limite della “finzione”. Per questo vorrei precisare che per la prima volta nella mia carriera la band non ha seguito il mixaggio… ed è stato un toccasana sia per la nostra salute che per quella del produttore (Gherardo Monti già nostro fonico in sede live). Si tende sempre a dire ognuno la sua su certe scelte di volumi e suono e questo non è un bene, perchè l’album deve suonare indipendentemente dal gusto “non oggettivo” di chi lo suona. Ma bisogna anche riporre una fiducia incondizionate nel produttore. Per quanto riguarda poi i brani: sono nati velocemente e dopo un iniziale (breve) ricerca di una direzione è bastato un attimo per cominciare a lavorare ininterrottamente facendosi dirigere dall’istinto.

Subito balza all’occhio la presenza di Mattia Bigi al basso sui primi otto brani… Come mai Enzo non ha partecipato alla loro incisione ?

-La decisione è stata lunga e sofferta come puoi immaginare, ma inevitabile…. comunque siamo stati tutti d’accordo. Purtroppo Enzo ha un lavoro che non gli permette di dedicarsi quanto serve alla musica e questo si è fatto sentire nel momento in cui era necessario fare un passo in avanti a livello di impegno perchè non si trattava più di limitarsi a provare per lo show. Enzo è riuscito solo a registrare delle linee di basso (abbozzate) a Livorno delle quali abbiamo tenuto i due brani in Italiano che ovviamente non gli hanno creato problemi. Mattia Bigi (tra l’altro un fan della Strana da sempre ed amico fraterno oltre che un professionista con le strapalle) ha ricevuto gli altri otto brani con i bassi abbozzati da Enzo facendosi un’idea del suono dell’album e poi lo abbiamo lasciato libero di suonare. In sole due settimane ci ha messo in condizione di procedere con le chitarre.

La tracklist di "Rising To The Call" è pregna di titoli che lasciano presagire un forte contenuto metallico… di cui poi ne abbiamo riscontro ascoltando il disco… di cosa parlano le canzoni?

-I testi (tutti scritti da James Hogg già autore e traduttore per molti brani della vecchia produzione) sono vari , ad esempio, In rock we Trust parla della continua battaglia che affrontiamo noi amanti della musica Rock e Metal, Boogeyman affronta il tema fantastico dell’uomo nero che inquieta il sonno dei bambini, Pyramid (scritto da Dario durante un viaggio in egitto) parla della costruzione delle piramidi e della sofferenza degli schiavi, c’è poi Gone Tomorrow che parla della vita di un musicista sempre in giro, mentre Life: When It’s Gone (che preferisco) parla dell’eutanasia e condanna chi pretende di decidere per gli altri. Insomma c’è un po’ di tutto..

Sinceramente è un piacere constatare, dopo l’ascolto di "Rising…", che una band storica del calibro della Strana non si abbandoni alla nostalgia ma pur mantendo un forte legame col passato riesca a produrre un disco attuale…una vera e propria mazzata! Merito del songwriting di Dario?

-Ovvio! Dario è un chitarrista con una enorme dote compositiva, non riesce a tenere in mano una chitarra se non buttando giù una quantità enorme di riff che diventano canzone perchè pensa già ad un’ideale conseguenza di Strofa, Bridge, Ritornello. L’album è nato da queste idee che poi io ho elaborato a livello di struttura ed arrangiamento. Inseme abbiamo poi ulteriormente lavorato sulle sfumature.Il sound della Straa lo abbiamo comunque nel sangue da sempre, questo ha fatto sÏ che rimanesse il legame con il passato. La voce del Bud ha poi fatto il resto, dando all’album quel suono tipicamente Strana Officina.

Ma anche la prestazione di Bud è davvero sorprendente, non propriamente classica come ce la potevamo aspettare, ma elastica ed asservita alle necessità delle canzoni, vero?

-Bud è stato eccezionale sul come ha reagito al nostro input. Come ti ho detto la metodologia di lavoro utilizzata Ë stata veloce e Bud dopo un inizio di incertezza è stato rassicurato avendo noi sentito le prime linee vocali che aveva tirato fuori…A quel punto è entrato dentro i brani ed a ha saputo tirare fuori tutto il suo timbro ormai noto a tutti i suoi fan. Il Bud è un interprete eccezionale e si è calato prerfettamente nei testi scritti per lui da James Hogg.

Sezione ritmica tellurica e da manuale con la batteria registrata in sede diversa dal resto. Perchè?

Oggi è possibile fare un ottimo album anche con poco grazie alla tecnologia, ma non è possibile fare una batteria VERA senza una sala di ripresa buona, ottimi microfoni, ottimi pre ed un mixer che suoni bene.. Dico vera perchè oggi la tendenza del Metal (soprattutto ma non solo) è quella di utilizzare campioni che alla fine snaturano il suono reale, e non è quello che piace a me. Amo lavorare sul suono della batteria sin dal momento in cui cambio una pelle fino alla scelta dei piatti e voglio che si senta su un disco. Ritengo che “The Faith” non abbia avuto fortuna da questo punto di vista soprattutto in fase di mixaggio la batteria è stata penalizzata da troppe teste che decidevano. Per “Rising to the Call” abbiamo sentito tutti il bisogno di una batteria che fosse la colonna portante del disco (come nella migliore tradizione Metal). Mi sono preso la responsabilità di alcune scelte e dopo aver trasmesso al produttore quello che volevo l’ho lasciato lavorare al mix senza intromettermi.

Ancora una volta in tour? Avete pianificato già molte date?

-Siamo in attesa di un calendario definitivo. Abbiamo lasciato al nostro booking (come è giusto che sia) il compito di lavorare sul tour estivo. Comunque abbiamo avuto richieste già da Febbraio quindi speriamo di suonare il più possibile fino all’anno prossimo.

Siete reduci da una prestazione apprezzatissima dalla critica ed osannata dal pubblico all’Italian Gods Of Metal… Per quanto segnale di grande professionalità ed umiltà, non vi ha disturbato il suonare prima di altre band meno blasonate?

-Il nostro disappunto è stato soprattutto nei giorni precedenti allo show per l’insolita posizione, ma arrivati sul posto l’orario è diventato un’opinione…. Abbiamo ritrovato gli amici delle altre band, abbiamo passato una giornata in buona compagnia ed abbiamo suonato come sappiamo fare... il resto lo ha fatto il pubblico… non possiamo chiedere di meglio…

Cosa vuol dire per voi l’affetto che il pubblico vi ha mostrato durante e dopo l’esibizione del 21 marzo e che mai vi fa mancare in ogni altro momento?

-Fa parte della magia che da sempre circonda il nome della Strana Officina. Alla fine si intrecciano un sacco di storie, di racconti e le persone in un certo senso si immedesimano un po’ su quello che può essere successo nel passato alla Strana. Combatti fino alla fine difronte alle avversità senza mai cedere anche se il destino ti riserva il peggio. Oggi siamo forti più che mai ed i fan lo sono con noi. E’ molto significativo il modo in cui il Bud finisce lo show partendo dal presentare la band, Fabio, Roberto, Marcello, i tecnici, gli organizzatori E TUTTI VOI!!! In questa frase (e tutti voi) si racchiude quello che i fan significano per la Strana Officina

Chiudete come volete con i nostri lettori.

-Spero che il nostro tour tocchi più città possibili e soprattutto sparse in più luoghi d’Italia in modo da potervi incontrare tutti e passare una serata di vera musica e Rock’n’Roll…

Intervista a cura di Salvatore Mazzarella

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