Una volta gettati i semi,quella a cui hanno dato origine i Dream Theater è una vera e propria foresta dove possiamo trovare piante insignificanti (una marea di gruppi clone senza personalità) ma anche alberi che producono frutti prelibati come questi Redemption. Californiani, al quarto album e capitanati dal chitarrista Nick Van Dyk, i nostri producono oggi il lavoro che sancisce la loro maturità: un prog metal più metal che prog davvero ispirato dove, nonostante le composizioni siano tutte mediamente lunghe, non si nota affatto la presenza di dispersioni in voli pindarici fini a se stessi con gli strumenti e l’attenzione dell’ascoltatore viene sempre ravvivata lungo tutta la loro durata da melodie vincenti. Quindi tecnica che viaggia di pari passo all’ispirazione mettendosi sempre al suo servizio: a parte la notevole performance di Nick,va segnalato l’egregio lavoro del tastierista Greg Hosharian e l’incredibile doppia cassa ‘raw in your face’ di Chris Quirante. Poi logicamente le vocals di Ray Alder (anche nei Fates Warning) fanno la differenza. Per tirare le somme quello che abbiamo tra le mani è un lavoro bello,intenso ma soprattutto molto personale,un nuovo modo di proporre questo famigerato prog metal !!! Bellissime Peel e Love Kill Us All e da segnalare la presenza di James La Brie in Another Day Dies. Per tutti gli amanti del genere quindi un must.Prima di chiudere un in bocca la lupo ed una preghiera per Nick a cui è stato diagnosticato un brutto male… tieni duro amico!!!
Voto: 8/10
Salvatore Mazzarella
(N-Core Webmagazine)
Voto: 8/10
Salvatore Mazzarella
(N-Core Webmagazine)
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