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lunedì 1 marzo 2010

FEAR FACTORY - Mechanize


Prima o poi dovevano tornare e dopo cinque anni di assenza, ecco i Fear Factory uscire sul mercato discografico con un disco nuovo di zecca, ovvero questo "Mechanize", edito dalla teutonica AFM Records, che giunge sul mercato discografico a cinque anni di distanza dal precedente "Transgression". Questo "Mechanize" è l'ottavo capitolo del percorso artistico dei Fear Factory e vede la band americana osare di più in un certo senso, provando a marcare ulteriormente la componente sperimentale, tralaciando quasi del tutto le sonorità tradizionali, a favore del solito industrial metal, che strizza l'occhio a sonorità groove. Ne viene fuori un buon disco, forse più commerciale per alcuni aspetti e più estremo per altri. Di questi Fear Factory piace il fatto che uniscono in modo egregio la rabbia alla melodia, la brutalità a momenti particolarmente accattivanti ed è una ricetta succulenta, che però allo stesso tempo potrebbe far storcere il naso ai fans della prima parte della storia della band statunitense. Il perché di questo motivo sta nell'uso anche eccesivo di sonorità moderne e di atmosfere seducenti, a cospetto di uno stile più crudo e ruvido che in un certo senso è risultato determinante per il successo dei Fear Factory. La voglia da parte di Dino Cazares e compagni di puntare ad un pubblico più ampio era anche prevedibile e questo non è certo un fattore condannabile, l'importante è evolversi con coerenza ed i Fear Factory non sono venuti meno a questo concetto. Il disco lo diciamo senza mezzi termini, è davvero un buon disco, con pezzi compatti, potenti e dotati di un impatto dalla portata notevole. La produzione è perfetta e non poteva essere altrimenti. Altra cosa da rimarcare è l'ottima sintonia tra la chitarra di Dino Cazares e la batteria di Gene Hoglan, che sono il vero punto di forza di "Mechanize". Anche la prova di Burton C. Bell dietro al microfono è priva di pecche, grazie alla sua abilità di districarsi su stili e tonalità differenti. Buon disco, fatelo vostro senza esitazioni.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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