Sgombriamo il campo da ogni eventuale errore. I Sabbat in questione non sono quelli più noti provenienti dalla Germania, ma sono una band con una gloriosa carriera di 25 anni proveniente dal Giappone. Detto questo, ci troviamo a commentare una sorta di raccolta celebrativa della carriera di questo gruppo nipponico, corredato da un cd bonus che sarebbe una sorta di tributo alla band stessa, con i migliori brani suonati da altre band di spessore. Troviamo infatti gruppi come Battalion, Death Hammer, Holy Death o Stigma, ma anche Metalucifer, Superchrist, Mordant e Serpents Saints. Musicalmente, questi Sabbat suonano una sorta di black/thrash molto dinamico, che nel complesso affonda le proprie radici negli anni ottanta, un fattore persistente sia nello stile complessivo, che nelle sonorità di fondo. Tecnicamante ci troviamo a parlare di un lavoro valido, i Sabbat sono una buona band, bisogna però avere un po' lo stomaco forte per ascoltarli. Si, perché aldilà dello spessore tecnico del gruppo e delle pregevoli qualità compositive, il problema sta nel cantato. Nel senso che l'accento nipponico della voce solista è talmente marcato che spesso risulta indigesto ascoltare l'album se non si è preparati a dovere. Per chi ama questo genere però, ci troviamo di fronte ad un disco pregevole, colmo di musica, con due cd pieni zeppi di grinta, carisma, cattiveria, brutalità e tanta, davvero tanta energia. In conclusione, se amate ascoltare queste sonorità, allora non farete molta fatica ad apprezzare questo disco. Se poi non avete nulla di questo gruppo e siete cuorisi di ascoltare qualcosa, questo album dona ampia idea di quello che i Sabbat hanno fatto nella propria carriera.
Vot: 6/10
Maurizio Mazzarella
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