Se pensi al nome di Rob Zombie, pensi subito alla sua carriera che sembrava ormai arrivata ad un punto di non ritorno, per via di alcuni album assolutamente al di sotto delle aspettative e per i relativi successi cinematografici dell'artista in questione. In virtù di tutto questo, sembrava praticamente scontato il suo abbandono dalle scene musicali, in favore di un impegno più marcato verso il cinema ed invece non è stato così, perché il buon Rob Zombie è riuscito a stupirci ancora una volta. Ecco quindi arrivare sul mercato discografico il quarto capitolo della "Zombie-saga", un disco che come ampiamente intulibile dal titolo, cerca fortemente di collegarsi con il fortunatissimo "Hellbilly Deluxe" del 1998. Un'operazione che da un punto di vista intellettivo non è certo sbagliato, perché quel disco lanciò alla grande la sua carriera solista, con una palese smussatura al classico stile dei White Zombie, in favore di ritmi travolgenti e ritornelli accattivanti. E da questo punto di vista, possiamo serenamente affermare che il secondo capitolo non delude affatto le aspettative. Qui ci sono infatti tutti gli elementi del classico marchio di fabbrica di Rob Zombie, ovvero riff taglienti, ritmi martellanti, una fortissima dose di suoni sintetici e campionati e ritornelli da cantare costantemente. Cambiano però le proporzioni, nel senso che c'è una forte tendenza verso l'industrial a scapito dell'hard rock. Ottima la produzione, e non potrebbe essere altrimenti visti i contenuti del disco. Se quindi avete da sempre amato questo artista, non lasciatevi scappare un disco che vi piacerà sicuramente. Se invece non avete mai ascoltato qualcosa di Rob Zombie, questa è l'occasione per farlo.
Voto: 6,5/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 6,5/10
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