Ansa News

giovedì 11 febbraio 2010

FATALIST - The Depths Of Inhumanity


Incisivo come un fendente, devastante come un pugno nello stomaco questo “The Depths of Inhumanity” dei californiani Fatalist. Primo full-length, successivo al demo d’esordio “Loss” (datato 2007), per la death-band a stelle e strisce. L’album presenta una fisionomia precisa che si sviluppa dai graffianti tratti, con la doppia voce growl/scream demoniaca, di “Contamination” e “Internal Misery” (quest’ultima dal finale davvero accattivante) fino a giungere alle chitarre abrasive e alla doppia cassa (a profusione) in tracce come “Death Will Remain” e “Enthralled by Pain”. Ma i virtuosismi mostrati nei primi pezzi, ricchi di coinvolgenti frangenti ritmati, vanno lentamente esaurendosi lasciando in bocca l’amaro retrogusto del “trito e ritrito”. In buona sostanza manca quel tocco di originalità capace di dare una precisa identità ad un complesso eccessivamente plagiato dai Death (ovviamente) e dai Morbid Angel. Le qualità tecniche, comunque, non si discutono ed emergono in tracce cattive e impetuose, su tutte citiamo: “Homicidal Epitaph” e “Impulse to Kill”. I riff restano ancorati al genere senza compromessi di sorta. Il sound, seppur diretto e pulito, alla lunga diviene quasi monocorde. Le uniche eccezioni che confermano la regola sono costituite da “Life Deploration” e “Rivers of Blood”, songs in parziale rottura con il resto del lavoro. La chiosa finale è rappresentata dalla rumorosa e caotica (in alcuni frangenti) “The Depths of Inhumanity”, traccia di punta (e omonima del lavoro) che però nulla aggiunge all’opera. Da consigliare solo agli adepti del genere.

Voto: 6,5/10

Enrico Losito

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